Il problema ancora una volta, è legato al rispetto delle leggi che ci sono.
Non serve dar fuoco a nessuno. Basterebbe far rispettare le leggi.
Una truffa, va punita per quello che è. Non occorre mettere al rogo nessuno. Basta mettere in prigione il truffatore, e fargli scontare la pena fino all'ultimo giorno previsto. Senza sconti, buone condotte, indulti e piagnistei vari.
Ai tempi dei nostri nonni, non c'era tutta la tecnologia che c'è oggi per individuare e perseguire i criminali. Ma nonostante fosse più difficile incastrarli, ce n'erano molti di meno in giro (nonostante ci fosse molta più povertà).
Perchè? perchè la cultura di allora era diversa.
Le leggi si applicavano, e un ladro si faceva la galera adeguata, quando veniva pizzicato. E nessuno si sognava di prender le difese di un detenuto in una cella troppo piccola, o di preoccuparsi di 1000 seghe mentali come l'ipotetico recupero sociale del delinquente.
Il recupero ci deve essere. Ma all'interno del completo periodo di detenzione previsto. Altro che farli uscire dopo 6 mesi perchè forse l'han capita... o per l'indulto...
Ognuno ha i suoi diritti, anche un detenuto. Ma ha anche dei doveri come tutti gli altri cittadini onesti. Uno dei suoi "doveri" (o per meglio dire "obblighi"), dovrebbe consistere nello scontare sempre fino in fondo la pena prevista.
Altrimenti, come accade, l'unico insegnamento che passa è appunto che "tanto siamo in Italia" e alla fine la si spunta sempre. C'è sempre un perdono, un condono, una scappatoia. E non si recupera socialmente un delinquente trasformandolo in un cittadino onesto, ma si dimostra solamente a lui, e a tutti gli altri delinquenti ancora a spasso che in effetti non si corrono neppure troppi rischi nell'infrangere la legge. Si insegna che a conti fatti conviene delinquere. E chi ha il pelo sullo stomaco, lo fa.
Idem per lo sfruttamento del lavoro, idem per i furti e per tutti gli altri crimini.