Per una volta sono c'accordo con Amnesty
Per Amnesty International ora l'importante è che il rilascio di Aung San Suu Kyi non faccia dimenticare gli altri "prigionieri di coscienza" ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty ricordando che in Birmania "ci sono attualmente oltre 2200 prigionieri politici, condannati sulla base di norme vaghe, utilizzate sovente per criminalizzare il dissenso politico e detenuti in condizioni agghiaccianti, con cibo e servizi igienici inadeguati e senza cure mediche. Molti di essi sono stati torturati nel corso degli interrogatori e subiscono ancora torture da parte del personale penitenziario"