non c'è una fase in cui lo sviluppo termina. Il mondo è in continua evoluzione.
Se si accetta il fatto che il capitalismo (quello sano) tende a sviluppare, mentre il comunismo (quello più puro) concede il fianco ai difetti innati dell'essere umano e in definitiva conduce al lassismo e allo spreco, dovremmo ammettere che il comunismo è anacronistico perchè ciò è ormai ampiamente dimostrato dalla Storia. Mentre il capitalismo, comunque, si può dire che non se la passi in ogni caso tanto bene.
Una terza strada non mi viene in mente.
Direi dunque che non è certo il sistema perfetto, ma è il migliore attualmente concepito.
L'unica cosa che credo sia palusibile, è cambiare certe regole del capitalismo. Introdurre dei vincoli morali... non so.... di sicuro vigilare di più e meglio sulle regole che ci sono e andrebbero fatte rispettare. Forse pensarne anche di nuove (ma io inizierei col rispetto di quelle che ci sono già, se non altro!)
Capitalismo o libero mercato non significa che ognuno possa fare ciò che vuole in nome del soldo. Meccanismi come l'Antitrust, giusto per fare un esempio, devono far parte integrante di un maccanismo capitalista sano ed efficiente.
Il problema del capitalismo odierno, è la deriva illegale e malandrina che ormai sta avendo il sopravvento nella società civile dei Paesi occidentali. In una parola sola, la colpa dello stato attuale di crisi, secondo me, non è del capitalismo, ma della DECADENZA.
C'è sempre meno voglia di fare, si reclamano sempre più diritti e si è disposti ad accettare sempre meno doveri. Sei furbo se ottieni qualcosa grazie ad una scorciatoia. Poco importa se a danno del resto della comunità. Sei furbo se meno fai, più hai. Chi se ne frega se il vicino evade, io di certo non passo guai per denunciarlo. Idem per il collega che ruba lo stipendio dormendo in bagno. O per quell'idraulico che non fa fattura... etc etc... E poi per le nuove generazioni (fino ad arrivare a quelle dei moderni 30enni), è uno scandalo se papi non mi compra la moto, la macchina e possibilmente la casa. Sempre di più ciò che abbiamo non è più frutto del nostro lavoro, ma di quello dei nostri genitori. Eppure il mondo ha sempre funzionato secondo una rigida e immutabile logica: per avere, occorre produrre.
E ce ne sarebbe da dire...