Non ho più letto il thread perchè ha preso una piega terribilmente noiosa arrotolandosi su se stesso su argomenti che c'entrano niente con la -forse- caduta di B., ma ho trovato estremamente condivisibile questo articolo del fatto quotidiano:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011...-non-mi/87708/

riportata interamente qua:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/po...colo-22053.htm

Riporto qualcosa qua per i più pigri:
Non mi convince per nulla la parte dell'inchiesta della Procura di Milano che riguarda i risvolti sessuali della vicenda Berlusconi. La prostituzione è reato in Italia? No. Se quindi uno si porta in casa ragazze attratte dal "denaro facile" e dopo cena lui e i suoi ospiti ci vanno a letto a pagamento, sono fatti loro. C'è il caso di Ruby, minorenne, diciassettenne.

E la prostituzione minorile è reato (del cliente, non del minore). Ma a parte che oggi una ragazza di diciassette anni è minorenne per l'anagrafe, ma non di fatto (e sarebbe bene, per i reati sessuali, abbassare la soglia della minore età, perché in giro circolano delle vere "mine vaganti"), in questo caso Berlusconi più che carnefice potrebbe essere stato vittima, oltre che della sua imprudenza, della ragazza. È plausibile che nei primi incontri il premier ignorasse la vera età di Ruby e che in seguito costei l'abbia ricattato come risulterebbe dalle carte della Procura. D'altronde non è che uno prima di andare a letto con una ragazza ammesso che Berlusconi ci sia andato - le può chiedere la carta d'identità. Non è reato nemmeno fare in casa propria festini dove le ragazze siedono a cena, orrore, con i seni al vento. Mi pare che qui venga fuori tutto l'ipocrita moralismo cattolico.
Dico questo perché mi sembra che tutta questa focalizzazione sugli aspetti sessuali della vicenda distolga l'attenzione da un fatto ben più grave che non è avvenuto nelle privatissime e sacrali stanze della propria casa (che è la difesa del Cavaliere), ma è pubblico e certo, che lo stesso Berlusconi ha ammesso. Mi riferisco alle due telefonate fatte alla Questura di Milano per influenzare le decisioni della polizia sul destino di Ruby. Questo è un reato gravissimo, si chiama concussione e prevede una pena da 4 a 12 anni ed è la ragione per cui la competenza su tutta la vicenda non è della Procura di Monza ma di quella di Milano (il reato maggiore assorbe il minore)
Anch'io, come tutti, non vedo l'ora che questo energumeno si tolga dai piedi, ma vorrei che fosse costretto a farlo perché ha commesso dei reati certi e gravi e non per delle dubbie infrazioni alla morale sessuale.