Originariamente inviato da vonkranz
che sappia io il patto di non concorrenza viene stipulato in caso di cessazione del rapporto di lavoro il che corrisponde ad un "bonus" (tipo una specie di buona uscita) con la liquidazione.

i dipendenti non possono avere un'attivita' in proprio "assimilabile" a quella che prestano nell'azienda in cui lavorano (senza che venga corrisposto alcun tipo di maggiorazione)

poi magari le cose sono cambiate.
Grazie per la risposta... però ci sono un sacco di sfumature che possono essere equivoche.

Sembra che il patto di non concorrenza debba essere fatto prima.
Debba essere retribuito a parte (in varie forme... o con un fisso mensile, o con una quota dopo il licenziamento come una sorta di buona uscita).
Debba avere regole di tempi e luoghi precisi.

e fin qui non ci piove.

Un po' meno alcune sfumature, tipo:
- Posso fare dei lavori per una ditta sì concorrente, ma per questioni che non c'entrano nulla sul prodotto "di concorrenza"?

Il problema è che l'azienda che propone questo patto ha le "mani" un po' ovunque. Siti, portali, applicazioni per Android/Iphone, backoffice... un patto di non concorrenza significherebbe non poter fare una mazza né durante (faccio regolarmente progetti per esterni il week end) né dopo...

sicuramente l'azienda ha una certa tolleranza, ma il potere contrattuale puo' essere molto forte e poco rassicurante (se si trova il cavillo che io non posso fare un progettino per l'azienda X mi posso trovare nei guai)