Qua non è questione di quale cura è migliore, è questione di tutelare la libertà di potersi curare come si vuole.Originariamente inviato da mroghy
La direttiva, che risale al 2004 e quindi ha SETTE anni, serve a normalizzare la vendita di prodotti direttamente derivati da erbe, per cui da allora serve autorizzazione (prima di vendere cicuta al posto di senna, per esempio, o decotti di prezzemolo).
Se qualcuno vuole uccidersi o sperare di guarire raccogliendo dal suo orto, è libero di continuare a farlo.
Ricordo che la larga maggioranza delle molecole presenti come principio attivo nei medicinali sono di origine vegetale; sono solo prodotte da sintesi per motivi economici di industrializzazione della produzione e di efficacia terapeutica.
Credo proprio che dietro la raccolta di firme ci sia qualcuno a cui non sta affatto bene che lui non possa più truffare qualcun altro.
La direttiva non "annulla migliaia di anni di cultura (!)", ma cerca di annullare migliaia di anni di truffe e di ciarlatani.
E tra parentesi non mi ha mai fregato nessuno cone le cure dette naturali.
Le erbe me le compro e le uso, dove sta la fregatura ?
La fregatura sta quando decidono alle tue spalle e ti vogliono obbligare a fare come vogliono loro, dicesi dittatura, quella è la fregatura.
Comunque leggendo in giro, la cosa non è così allarmante come voleva far credere la petizione, ma è seria comunque.
E' seria perchè attraverso quella direttiva si possono togliere dal commercio tante piante a discapito dei consumatori, che sono i veri interessati, per gli interessi di qualcuno di imprecisato, mentre lo stesso procedimento non viene applicato per molti medicinali, che hanno effetti collaterali anche cancerogeni.
E' seria perchè vuol dire fare un uso di certe cose solo come integratori e non seriamente come medicinali, è seria, perchè le case farmaceutiche di sicuro aumenterannno i loro profitti.
Riguardo alla lunga tradizione, essa è ammessa anche nel documento dell'unione europea.
Immaginati uno scenario in cui tra le persone che faranno parte della commissione, per la decisione di quali piante sono ammissibile come medicinali, ci siano persone collegate a case farmaceutiche, chi ci guadagna il consumatore o le case farmaceutiche ? Le seconde, è abbastanza ovvio, e siccome sappiamo come vanno le cose in politica....
Semplicemente si dovrebbe continuare a lasciare la scelta al consumatore, che è perfettamente in grado di essere autocritico ed indipendente, invece di continuare con queste dittature su i vari aspetti della nostra vita, mascherate da buonismo.
Per cui firmare non costa nulla.