facciamo così: invece dei filosofi facciamo parlare gli informatici, che "magari" proprio quella materia hanno insegnato all'università (anzi, meglio, in una università di informatici, non di filosofi. Ammesso che ci sia differenza tra le due...)
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La risposta alla domanda è: fai come vuoi, è sempre giusto [se fossi filosofo aggiungerei "ed è sempre sbagliato"].
Non riuscirai mai a descrivere compiutamente con un qualsiasi formalismo il funzionamento di qualsiasi software (se vuoi ne discutiamo sotto il profilo matematico, ma ci vogliono un pochino di basi). Attenzione, meglio precisarlo, ho scritto QUALSIASI software, non UN qualsiasi software, e neppure UN software ben preciso.
Fermo questo assunto matematico (ma che son pronto a dettagliare a qualsiasi livello di approfondimento vuoi), ne deriva che il tuo diagramma deve più banalmente dare un'idea di come "funzionerà".
Ma "funzionerà COSA"?
Se hai interesse a dare rilievo alla "grossa" (ossia ad un macro-funzionamento) adotterai una descrizione "grossolana".
Esempio: riempire il post di un forum.
"clicca nuovo, il server risponde con certi dati, inserisci le informazioni, clicca invia risposta e il server ti ritorna la lista aggiornata"
Se hai interesse a descrivere il funzionamento in dettaglio di un particolare (un "micro" particolare) andrai invece con qualcosa simile ad uno "zoom"
Esempio: riempire il post di un forum.
Clicchi nuovo => generi la prima query di selezione magari da javascript => la passi al server php => viene eseguita => viene passata al server http => viene ritornata al browser => viene mostrata all'utente (...)
Non mi dilungo su "a cosa servono i diagrammi UML" (e questo in particolare), ma (filosoficamente) direi che se non è chiaro perchè si sta facendo qualcosa, difficilmente si potrà farlo bene.