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  1. #1

    Ma chi l'ha detto che le stop word non contano?

    Ciao a tutti,

    Un pensiero random che mi ha dato qualche grattacapo e che oggi come oggi trovo davvero assurdo Google non abbia ancora risolto. Ho letto spesso in giro che le stop word (particelle, articoli, etc.) non contano un gran che. Poi confronto le posizioni di diverse pagine del mio sito per un mese e piu' e queste piccole innocenti parole sembrano contare eccome. Per esempio, la stessa pagina e' quinta per "Museo di arte contemporanea di Roma" e tipo nona per "Museo di arte contemporanea Roma". E' una bella differenza, non trovate? Ma vi sembra una cosa normale? Bah!

    E una cosa del genere uno come la risolve? Per far piacere a Google, con tutto il rispetto, si mette a scrivere titoli e testi manco come il cinese arrivato in Italia da 3 mesi ('Cosa plendele? Involtini Plimavela?')? Sai che successo con i lettori!? O ci sono altre soluzioni?

    Suggerimenti molto graditi.

  2. #2
    L'uso o meno delle stop word dipende dai volumi di ricerca che si hanno per la keyword in questione con e senza stop word.

    Uscire ben posizionati con "Museo di arte contemporanea di Roma" non serve a molto se ha volumi di ricerca di molto inferiori rispetto a "Museo arte contemporanea Roma". Il fatto che con la prima si esca meglio posizionati è "normale" dal momento che è più specifica nella coda lunga, ma non necessariamente porta grande vantaggio a livello di traffico.

    Statisticamente sono più cercate le keyphrase prive di stop word.

    Per quanto riguarda Google, poi, il suo algoritmo è in grado di gestire al meglio (si spera...) le stop word nei casi in cui ci sono e nei casi di assenza. Ovviamente, se dall'analisi di mercato viene fuori che una certa keyphrase è più cercata con le stop word, conviene averla nel testo scritta esattamente così in quanto subentra il fattore (non trascurabile) della "precision" nel matching eseguito dal motore.

    Infine, un mio parere strettamente personale è che, soprattutto alla luce delle nuove direzioni intraprese in primis da Google, conviene scrivere i testi nel modo più naturale possibile, cercando di rendere il contenuto utile e rilevante per i motori e le persone (puntare sulla "recall" in questo caso), senza sacrificare la leggibilità a favore della sovraottimizzazione.
    CODENCODE \ Branding \ Design \ Marketing
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  3. #3
    Ciao,

    In realta' facevo un esempio, la frase cercata non e' quella, mentre quella vera ha dell volume medio. La cosa che per me conta e' che la presenza o meno di una stop word conta e chiaramente non mi mettero' a scrivere testi senza particelle per i motori. Penso solo che oggi come oggi i motori debbano discriminare dato che lo so, la gente cerca senza. Mi chiedo solo quando Google ne prendera' definitivamente atto smettendo di alimentare questo copywriting di scarsa qualita' che cerca di ottimizzare e basta.

    Grazie.

  4. #4
    In alcuni casi contano in altri no. Il "seoese" purtroppo, a volte, ancora aiuta.
    Calcola di avere da piazzare una key phrase lunga e che contenga 3 key secche e tre articoli o congiunzioni. Google valuta l'attinenza per le sue serp e da il voto oltre che per query nel suo insieme anche per le combinazioni di ciascuna delle sue parole con le altre. Ora mettersi a gareggiare (perché si gareggia eh!) con gli articoli e congiuntivi è molto dispersivo. Ecco eprché almeno nei tag, negli anchor texts e nelle parti meno visibili al visitatore è bene sopprimere le stop words.

  5. #5
    Eh si, me ne rendo conto. Infatti cerchero' di seguire queste linee guida per usare il 'seoese' nelle parti meno visibili ed un linguaggio user friendly altrove, esattamente come dici. Grazie.

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