c'è un illuminante intervista a Marotta qui:
http://www.corriere.it/sport/11_sett...dfe15096.shtml
che fa capire benissimo da che parte stia la ragione in questo contenzioso per i fuori rosa fra società e calciatori.
In pratica il buon Marotta sostiene che gente come Amauri che rifiuta i trasferimenti e i ritocchi dell'ingaggio finisce con "l'ingabbiare" le società di calcio, causando un danno a queste ultime, visto che non possono investire su altri calciatori liberandosi di quelli che ormai non interessano più, almeno fino alla scadenza naturale del loro del contratto.
Sempre il buon Marotta cosa vorrebbe fare, quindi? mettere fuori rosa gente come Amauri, estromettendolo dall'attività agonistica della società per indurlo ad andarsene e ad accettare eventuali altre offerte (ovviamente anche se peggiorative).
In pratica quindi cosa sta dicendo Marotta? sta ammettendo la SUA incompentenza:
- Ha acquistato (senza che nessuno lo ricattasse per farlo) un calciatore sul libero mercato, secondo parametri economici condivisi sia dal calciatore che dalla società. In pratica a condizioni economiche che stanno bene tanto al calciatore, quanto a Marotta e alla società stessa.
- Dopo un anno o due il buon Marotta si è accorto che forse lo ha pagato troppo, e il contratto in essere che Marotta ha deciso di firmare per conto della società per cui lavora (la Juventus in questo caso) è troppo oneroso rispetto alle previsioni di Marotta e della società. Ora la società ha altri progetti, e vorrebbe disfarsi di alcuni calciatori per prenderne altri con i soldi che andrebbe a risparmiare.
- Visto che il Amauri ha tutto il diritto, a fronte di un contratto regolarmente voluto e firmato da ambo le parti, di prentendere che tale contratto venga rispettato fino alla scadenza naturale del contratto stesso, Marotta pretenderebbe di poter ricattare il calciatore, per indurlo forzatamente a rinunciare al proprio DIRITTO di veder rispettato un accordo siglato e voluto precedentemente da ambo le parti, nei modi e nei termini stabiliti sempre da ambo le parti.
Quindi il succo del discorso di Marotta qual'è?
Se faccio male il mio lavoro, e prendo giocatori alla pene di canide pagandoli troppo rispetto a quando sarebbe stato più equilibrato fare per i conti e i progetti societari, voglio poter scaricare le conseguenza delle MIE colpe sul calciatore... potendolo ricattare minacciandolo di escluderlo dalla rosa se non accetta di annullare i regolari accordi firmati fra le parti e di cambiare aria alla prima occasione che si possa presentare (buona o cattiva che sia per il calciatore... tanto son fattacci suoi...!).
Mi pare più che ovvio che inserire una clausola nel contratto di lavoro dove la società sportiva possa far ricadere in modo così ignobile le proprie colpe sul calciatore, sia un motivo più che valido - per l'associazione calciatori - per non firmare alcun rinnovo, fin tanto che tale assurda clausola non venga stralciata dal contratto collettivo.
Notare bene che la legge comunque già prevede che in questi casi la società possa lasciare a casa comunque il lavoratore, purchè lo indennizzi adeguatamente sulla base del danno cagionatogli a seguito del mancato rispetto delle condizioni contrattuali.
In altre parole, caro sig. Marotta, se vuoi proprio liberarti di Amauri... assumiti le tue responsabilità e PAGA le conseguenze delle TUE scelte sbagliate (o comunque di quelle scelte sbagliate della società che TU hai deciso di rappresentare).