Anche io non familiarizzo tanto in treno.

Ricordo però un bel viaggio in treno di poco più di un'ora da Napoli a Salerno.

Era il 1998, l'Inter non vinceva, Berlusconi diceva che c'erano troppe tasse e il sottoscritto iniziò ad appassionarsi al fantacalcio.

Il treno era abbastanza pieno e al sedile di fronte al mio capitò un signore distinto signore sulla settantina.

Iniziò a parlare male delle multinazionali, delle aziende pubbliche andate in mano ai privati, di come i politici avevano venduto tutti i beni pubblici.

Era un ex ferroviere.

Parlava di come negli anni 60-70 le ferrovie dello stato fossero il fiore all'occhiello della mobilità italica.

In un'ora condensò molti ricordi suoi, pubblici e privati.

Come per esempio quando morì la moglie negli anni 70 e all'epoca i feretri venivano portati sui treni speciali.


Ripensandoci oggi, quel discorso ripercorse tutta una serie di ideologie mainstream che da circa 7-8 anni sono sulla bocca di tutti (bene comune, potere ai cittadini, aziende di stato in mano a privati senza scrupoli e così via...)



Poi vennero i cellulari a basso prezzo con mp3 integrato e non conobbi più nessuno in treno.