Originariamente inviato da rebelia
si, lo so

solo che ho l'impressione - non qui ora, dico in generale - che con la spersonalizzazione dei concetti, la loro "generalizzazione", perdiamo sempre piu' di vista il fatto che tirando il filo delle cose, alla fine ci trovi sempre e solo una persona (o piu' d'una, ovviamente) e questa cosa mi disturba molto, ultimamente (sempre in generale)

edit:


e non ti capita di avere l'impressione che l'odio sia uno strumento usato contro di noi per mantenere lo status quo a favore di qualche altro?
Sai cosa...? io credo che più che "spersonalizzazione", si sia semplicemente perso il significato di molte parole.

Oggi quando uno parla di Stato, sembra che parli di qualcosa di etereo, di distaccato da chi parla, sembra quasi un sinonimo di "altri". O addirittura di una figura astratta fatta di burocrazia e meccanismi oscuri, neppure di uomini.

Invece Stato dovrebbe essere sinonimo di "noi", e dovrebbe essere inteso come un qualcosa di partecipato, che ci appartiene in modo forte e che ci dovremmo sentire in dovere di difendere e di migliorare costantemente.

Oggi quando si dice che lo Stato italiano è corrotto e schifoso, non ci sentiamo coinvolti. Si parla di "loro". Invece una frase del genere dovrebbe far provare senso di vergogna e di ribellione enorme.

Secondo me la perdita di significato di molte parole, è un altro indice della decadenza a cui siamo arrivati.