Ehm... Parliamo di un imprenditore, mica di un poliziotto. Quando doveva occuparsi della cosa infiltrandosi in un clan mafioso se non quando appunto ci è finito in mezzo trascinato per i capelli?Originariamente inviato da vonkranz
io ci andrei cauto con affermazioni di questo tipo.
per carita', l'imprenditore citato nell'articolo ha fatto sicuramente una cosa molto coraggiosa, ma l'ha fatta (solo) quando c'e' finito in mezzo lui e quando lo toccava direttamente, e non e' andato a denunciare o altro prima.
e se si tiene conto che lo stato ha qualche pecca nella tutela/protezione di persone che si espongono in questo modo beh, prima di dare dei codardi io ci penserei un attimo.
il tutto senza alcuna polemica con te o con altri, è solo un pensiero che mi assale tutte le volte che mi imbatto in storie come queste.![]()
E poi dire che l'ha fatto (solo) quando ci è finito in mezzo è un po' riduttivo. Sarebbe stato molto più comodo e sicuro fare come han sempre fatto tutti gli altri. Invece lui è uno dei pochi su migliaia che hanno deciso di denunciare, di correrre addirittura il rischio di infiltrarsi... non è mica una cosa scontata o normale.
Certo che lo ha fatto "solo" dopo che la sua azienda ci è finita in mezzo...! Anche perchè farlo prima sarebbe stato impossibile e anche un po' stupido (se fai l'imprenditore e non l'agente sotto copertura).