http://www.polisblog.it/post/14863/t...fonda-pubblico
"La mission di quel giornale si è esaurita. Non è passato dalla protesta alla proposta. Quando il governo Berlusconi è caduto, ci siamo chiesti: ora cosa dobbiamo cambiare? Travaglio ha detto: nulla. Io ho risposto: tutto. Ecco perché vado via. Perché non puoi continuare, a guerra finita, a mozzare le teste di cadaveri sul campo. Non puoi solo demolire. È il momento di costruire."

E a questo aggiungeteci anche l’insofferenza di Telese nei confronti della mega-sponsorizzazione che il Fatto sta dando a Grillo. Ecco, forse è questa la nuova incarnazione del quotidiano: da anti-berlusconiano a pro-grillino.
"Marco ha applicato la tecnica del capo tribù. A Corradi ha preferito Disegni. Mentre nel nuovo cda ha messo suoi fiduciari. Come il produttore Carlo Degli Esposti. O la “musa” Cinzia Monteverdi. Ragazza simpatica, però da qui a farla diventare amministratore delegato…"

La domanda è quindi: Travaglio è un dittatore o Telese è un megalomane stufo di stare all’ombra di altri e che vuole dimostrare di essere il nuovo pezzo da novanta dell’italico giornalismo? Probabilmente tutte e due le cose.
Insomma pare che non si potessero più vedere molto, per questioni personali, professionali e politiche.

A parte tutto, fa più che altro immensa tristezza che la scissione di un giornale avvenga a causa del partito politico che sostiene, comunque. Obiettività e sostegno non sono due parole che stanno molto bene insieme, quando si parla di informazione...