I font sono formati da vettori e quindi il loro ridimensionamento è matematicamente proporzionale (e possibile) a qualsiasi dimensione, sia immensa, sia minuscola.

Il problema avviene quando le lunghezze dei vettori sono paragonabili al pixel, che è l'unità discreta più piccola visibile sullo schermo. In questa situazione i vettori sono troppo piccoli per essere riprodotti dai pixel, e quindi hai problemi di rendering del carattere. I font con contorni irregolari, elaborati o sottili soffrono questo effetto con il rimpicciolimento prima di quanto facciano font con contorni più lineari e semplici.

Rimpicciolendo al massimo infatti, i soli font che vengono visualizzati in modo soddisfacente sono appunto i pixel font.

Cosa comporta questo nella pratica? Che ogni font ha un limite minimo nella dimensione a cui può essere visualizzato sullo schermo (e pure sulla carta, tra l'altro) prima di diventare illeggibile.