E' quello che ho pensato anch'io, fissare una percentuale di disabilità? per poi fare ricorso perchè "la propria disabilità è stata segnata male?Originariamente inviato da chumkiu
Secondo me è un problema più generale.
Chi può decidere quando la morte è o non è effettivamente un "atto di misericordia"?
La persona stessa e/o n equipe di medici e psicologi?
E una volta innescato il meccanismo della morte misericordiosa, chi riuscirà a porre un limite inferiore oltre il quale non è moralmente/legalmente concesso richiedere la propria morte?
Ciò che temo è che si cominci da casi eclatanti su cui potremmo anche essere d'accordo, e si finisca in casi sicuramente meno gravi (tipo amputazione di arti, o altre malattie sicuramente altamente debilitanti ma non impossibili da affrontare) se non addirittura in "semplici" problemi psicologici/psichiatrici.
Non lo so.
Ripeto, non parlo di questo caso specifico.. ma semplicemente al precedente che si può creare di volta in volta abbassando sempre di più l'evidenza o l'eclatanza del caso specifico.
Ma anche potevo pensare ai vegetali, che non si sa più nemmeno se sono realmente "pensanti" o meno. Ma questo è attivo è pensante, perchè non dovrebbe essere trattato come un qualsiasi disabile che si sente sovraffatto dalla sua disabilità ed ha bisogno di cure psicologiche non di essere ammazzato!?
Sarà anche una vita peggiore, ma è vivo, e riesce addirittura ad andarsene navigando su internet, non sarà la migliore delle vite ma... è vivo. Daccordo che non essendoci dentro chi può dirlo come ci si sente?!
MA a questo punto anche inizieremmo a dire che "morire è giusto in alcuni casi" ? Potrebbero iniziare a far morire gente falsificando qualche documento e dicendo "era terminale, voleva morire"?
Non si potrebbe invece fare qualcosa di diverso, tipo come si vede nei film quando i pazienti firmano il foglio "per non essere rianimati", qualcosa che uno firma quando è tutto intero e sicuramente coscente che dice "sopra a tot danni non sprecate per nulla soldi e lasciatemi direttamente morire"? ovviamente sempre con dei limiti fissati per legge?
Ma anche, non è che per andare incontro a pochi casi limite (dico pochi a naso, poi magari mi sbaglio, è un discorso ipotetico) si rischia invece di danneggiare molti più casi meno limite proprio per i motivi sopra elencati? (gente che pur non essendo gravissima si danna l'anima con ricorsi perchè vuole morire, o gente meno grave che viene segnata come grave e per qualche giro di interesse viene uccisa, ecc).
Tra l'altro a questo tutte queste sicurezze sul morire chi gliele da? Potrebbe esistere un dio, potrebbe non esistere, se sapesse ad esempio che dopo la morte si scompare nel nulla e semplicemente si smette di esistere non cambierebbe velocemente idea? O se scoprisse che dio esiste e per il suicidio si va tipo in qualche girone dell'inferno vorrebbe morire ugualmente?