Sul lancio di una moneta dato a 1.85 invece che a 2, avresti pienamente ragione. Ma io ho parlato di un lancio di una moneta pagato 2:1. Sul risultato di una partita di calcio il tuo ragionamento non è molto applicabile. Infatti nessuno può dire con esattezza quale sia la vera quotazione "matematica" per una determinata partita/evento sportivo.Originariamente inviato da panta1978
Non proprio.
Supponiamo per semplicità di avere due risultati possibili (il lancio di una moneta va bene) entrambi col 50% di possibilità di riuscita (1 su 2).
Ovviamente non ti pagano 2.00, ma usualmente 1.85 (come nelle scommesse sul basket ad handicap), altrimenti non ci potrebbero guadagnare [En passant, se fai i conti con qualsiasi evento sportivo, prendi le 3 quote 1 X e 2 e calcoli le probabilità come inverso della vincita, sommando non ottieni 100%.]
Quindi:
Consideriamo una puntata su 1 evento:
Possibilità di vittoria: 1 su 2
Eventuale vincita: 1.85
Remunreatività 1.85 / 2 = 92.50%
Consideriamo una puntata su 2 eventi:
Possibilità di vittoria: 1 su 2^2 = 4
Eventuale vincita: 1.85^2=3.42
Remuneratività 3.42 / 4 = 85.56%
Consideriamo una puntata su 5 eventi:
Possibilità di vittoria: 1 su 2^5 = 32
Eventuale vincita: 1.85^5=21.67
Remuneratività 21.67 / 32 = 67.72%
Consideriamo una puntata su 10 eventi:
Possibilità di vittoria: 1 su 2^10 = 1024
Eventuale vincita: 1.85^10=469.59
Remuneratività 469.59 / 1024 = 45.86%
E via così con progressione esponenziale inversa; la formula infatti è (p/r)^N, con p/r<1
Ora è vero che applicano un bonus, ma per compensare il fatto che con 10 eventi tu abbia più che dimezzato la tua remuneratività, questo dovrebbe essere di oltre il 100% già con 10 eventi (ed invece è se non ho capito male di circa il 40% con 19 eventi)
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E il bello è proprio quello: lo scommettitore gioca contro l'abilita del bookmaker. Uno pensa che la tal partita sia difficile che finisca con un certo risultato, l'altro pensa che non lo sia così tanto.
Una moneta, invece è una moneta e indibbiamente ha il 50% esatto che esca testa o croce.
Ad ogni modo, proprio per una questione di indeterminazione della reale probabilità di vincita, possiamo assumere che il valore riportato dal bookmaker sia IL valore di riferimento.
Del resto è storia recente l'errore commesso dai bookmaker sull'oro di Bolt alle olimpiadi, dato mi pare 3 o 4 a 1 addirittura (palesemente eccessivo). Il fatto è che non si può sapere davvero "se quella gara fosse giocata 10 volte alle stesse condizioni, quante volte vincerebbe una, l'altra o pareggerebbero".
Quindi se prendo per buono che in Palermo-Cagliari il pareggio è dato a 2, a quel punto non perdo il vantaggio economico nello scommettere su quel risultato più un altro di un altra partita, moltiplicando le due quote fra loro. Almeno se io sono convinto che 2 è davvero la quotazione giusta, a livello statistico, e magari ho pure ragione con un ulteriore margine mio favore.

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