Il discorso del sonno è valido, però è veramente la punta dell'iceberg in un sistema ospedaliero che a mio avviso è completamente da rifondare.
Io da medico ho scelto di lavorare fuori dell'ospedale perché lo ritengo un luogo in primis mortificante nei confronti della dignità umana, non solo del paziente. Il tutto tralasciando i vari problemi igienico-sanitari che sono all'ordine del giorno e tali da far impallidire la questione del "sonno interrotto", come ad esempio le numerose infezioni ospedaliere (è cambiato poi molto da quando morivano le puerpere viennesi nell'800?).
La differenza non la fa il singolo infermiere o il singolo medico, perché vengono fagocitati da un sistema ormai accettato e routinario, andrebbe proprio cambiata la cultura dell'ospedale.


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