Credo che dipenda anche dal fatto che quelli che vedeveno le volontarie erano profughi (ovvero la porzione di popolazione più disperata e deragliata), mentre tuo nonno vide il popolo albanese nel suo insieme, ovvero nella quotidianità della gente normale.Originariamente inviato da hfish
nel mio paese ne arrivarano parecchi. il vecchio ospedale fu allestito per contenerne diverse centinaia. una mia zia e diverse conoscenti, crocerossine volontarie, andavano spesso a dare una mano nella gestione e nell'assistenza di questi disperati.
tutte concordavano sul fatto che uomini, donne e bambini arrivati pretendevano e basta, e co arroganza, al punto per esempio di non eseguire neanche le pulizie delle camerate e dei bagni, compito che dovevano sobbarcarsi i volontari.
il mio nonno toscano invece combattè e fu fatto prigioniero in albania, riuscendo per fortuna a tornare a casa, e mi ha sempre parlato bene degli albanesi, descrivendoli come umili, lavoratori instancabili e sostanzialmente gente onesta.
immagino che la diversissima visione sia colpa di qualche generazione nel mezzo...
E' un po' come quelli che tagliano giudizi sui romeni scappati in Italia, pensando che siano tutti così, mentre ovviamente, se si va in Romania si vede che sono un Paese civilissimo tanto quanto il nostro.