Originariamente inviato da rebelia
no, occorre studiare, perche' non sai mai cosa ti riservi la vita, percio' fin che e' possibile e' saggio scegliere di farlo

capisco che l'italia non sia un posto facile di questi tempi, ma odio 'sto volerci sempre e solo sputar sopra, lo trovo irritante oltre misura: non vi piace? andatevene e non rompete le palle; ci rimanete? ok, allora imparate a vederci anche le cose buone e non rompete le palle
In Italia non occorre studiare per lavorare.
Anzi, è vero il contrario.

Se vuoi lavorare, devi essere "disponibile" il prima possibile, far gavetta ( preferibilmente a 16 anni ) e man mano con l'esperienza diventare un professionista.

Parliamo per un attimo di ciò che non impone l'uso della scrivania...

Parliamo di idraulici, elettricisti, fabbri...
mestieri che in Italia sono sempre piu' rari e sempre piu' pagati.
Chi ha in mente di fare uno dei mestieri su citati ( e anche il commerciante... ), ha maggiori probabilità di lavorare se non perde tempo a "scaldare" il banco.

Mi dirai :
l'idraulico non necessita di grandi competenze ( e puo' esser vero ), ma già l'elettricista ne necessita e quindi "dovrebbe" studiare, solo che _in Italia_ se fa l'apprendista a 16 anni ha molta piu' probabilità a 25 di avere un buon parco clienti, un buon nome, una buona esperienza e insomma un'attività mediocre.


Vogliamo parlare dei lavori da scrivania?

Prendiamo i programmatori....
Molte aziende cercano laureati con master, specializzazioni, skills... e poi scopri che sono aziende di recruiting che devono vendere i tuoi titoli ad altre aziende a 100 euro al giorno. Poi vai a leggerti la tua busta paga e ti ritrovi con 1200/1400 euro ( dipende se sei in trasferta e la zona d'Italia in cui vieni assunto ).
Poi prendi uno smanettone senza diploma o con un diploma ad indirizzo linguistico e lo trovi a fare il programmatore in una mini azienda a 1200/1300 euro nette.

Quindi a differenza di titoli, non c'e' differenza di stipendio.


Per finire, il discorso :
In Italia non serve studiare è dovuto al fatto che :
- molti concorsi sono scritti / fatti per assumere persone già designate prima ancora del bando

Puoi studiare quanto vuoi ed esser bravo quanto vuoi, ma se non sei simpatico al recruiter non ti assumono nemmeno se li implori.

Continuare a studiare ad un'età superiore ai 25 anni rischia di compromettere ogni possibilità lavorativa. Meglio terminare gli studi in tempo ( e magari continuare a studiare nei tempi liberi ) e cercare un lavoro "leggermente remunerato" in giovane età, far gavetta e crescere pian piano cambiando anche azienda di volta in volta, e non fossilizzarsi sui libri e attendere di vincere il concorso ministeriale...


Per lo sputarci addosso...
Non piace a nessuno, pero' non puoi negare che la realtà in Italia è questa ed è causata all'80% da una politica che non prevede alcun sostegno al mondo del lavoro, nessun controllo su regolarità o meno dei lavori e alla tipica indole italiana di voler minimizzare i costi per ottenere il massimo rendimento nell'immediato ( sacrificando affidabilità, qualità e immagine ).