Ritengo che - sia l'autore del post che gli interlocutori - abbiano ragione sui vari aspetti enunciati; voglio precisare tuttavia che non esiste una regola generale per la valutazione della qualità e dell'utilità di un linguaggio di programmazione: alcuni linguaggi sono di nicchia ma estremamente puri e 'belli' matematicamente parlando, mentre altri sono mal progettati ma inspiegabilmente diffusi in ambito commerciale (magari non industriale).
Quindi, per alcuni la diffusione si spiega con l'efficacia, la sicurezza e per altre caratteristiche qualitative, per altri linguaggi (o sistemi) sono elementi esterni come il marketing e la forza della software house a determinarne la diffusione.
Non faccio esempi - nemmeno con le rispettive dimostrazioni oggettive - per non scatenare flamewar, ci tengo a sottolinearlo.