Non vedo la necessità di eleggere un presidente della repubblica che sia già famoso all'estero.

A me basta che sia di elevata caratura morale, che si dimostri capace e che sappia prendere le scelte giuste. E che non sia un presidente dei partiti, ma del popolo. Con queste premesse, diventerebbe presto apprezzato anche all'estero.

Quindi queste considerazioni escludono automaticamente Amato, Finocchiaro e D'Alema. Sono tre nomi che a mio parere sono impresentabili.

Capisco che la Gabanelli possa suscitare perplessità in merito alla sua competenza tecnica in materia, ma sarebbe già molto meglio dei tre nomi sopra indicati. E se proprio non la si vuole prendere in considerazione, allora si pensi a Rodotà o a Zagrebelsky o a Imposimato o Caselli.


Anche io non sono per un presidente della repubblica eletto per scambio. Ma non ci trovo nulla di male, invece, nell'accettare un nome condiviso (di ottima qualità, comunque) come dimostrazione di buona volontà per iniziare ad aprire un dialogo sulla base di una dimostrazione di intenti.

L'invito di Grillo, in pratica, lo vedo come un'opportunità doppia per il PD:

1. Eleggere un nome buono, invece dei mostri alla Amato & C. , invisi persino a qualcuno della sua stessa base e ai suoi alleati

2. Porre una prima condizione per poter aprire un dialogo serio con il m5s basato su fatti concreti e non su punti fumosi.

Se il PD rifiutasse, finendo con l'eleggere un presidente che pari il culo a loro e a Berlusconi, dimostrerebbe una volta di più di essere lui il problema di questo parlamento.

È vero che il presidente della repubblica deve essere il più condiviso possibile. Ma visto che in questo caso è possibile avere un presidente condiviso da PD e M5S, non si capisce perchè il PD dovrebbe preferire un presidente condiviso invece fra PD e PDL...
A meno che, ovviamente, il PD non abbia altri accordi col PDL, come da qualcuno ipotizzato. E come gli stessi elettori del PD non vorrebbero mai vedere.