Faccio un piccolo riassunto, anche se (secondo me) vale la pena leggerlo per intero.
OBIETTIVI
DESCRIZIONE BREVESulla base dei presupposti indicati, il gruppo di lavoro ha individuato quattro obiettivi cui deve rispondere una proposta di legge elettorale che sia conforme ai principi del MoVimento 5 Stelle:
1. che siano i cittadini a selezionare gli eletti in Parlamento: si vuole ridare al cittadino la libertà di scegliere i propri parlamentari (sia di scegliere il preferito, sia di far piazza pulita degli impresentabili), di poterli giudicare premiandoli, se han fatto bene, e impedendone la rielezione se hanno fatto male;
2. che siano i cittadini a condizionare durante il mandato parlamentare gli eletti: si deve rendere più stretto ed immediato il rapporto tra eletti, forze politiche, ed elettori, uscendo dallo schema “voto-strumento di delega” per introdurre lo schema “voto-strumento di partecipazione”;
3. che siano i cittadini ad indirizzare le scelte politiche fondamentali attraverso il Parlamento: ciò può accadere solo se il Parlamento verrà rafforzato dal sistema elettorale, se sarà capace di rappresentare le istanze che muovono dai cittadini, se tornerà ad essere il centro motore della vita politica e se sarà ricostruito in modo tale da essere un solido ponte tra la società e le istituzioni;
4. che sia assicurata la governabilità del Paese: bisogna entrare nell’ottica che la vera e genuina governabilità è costituita dalla “governabilità dal basso”, che si può raggiungere con un’elevata selettività del sistema elettorale che non comporti però un coatto bipolarismo. Occorre disincentivare la frantumazione delle forze politiche, la loro disomogeneità interna e la creazione di coalizioni fittizie a meri fini elettorali. Viceversa, si deve incentivare la semplificazione dell’offerta politica, l’omogeneità interna delle forze in campo, nonché la fusione di quelle tra loro affini.
EFFETTI DESIDERATICome premesso si è scelto di elaborare un sistema proporzionale, fortemente corretto che combina alcune caratteristiche del modello spagnolo con altre del modello svizzero.
La formula proporzionale di attribuzione dei seggi è stata preferita perché garantisce maggiormente la rappresentatività del Parlamento e dunque la realizzazione dell’obiettivo 3. Il sistema proporzionale non è però puro ma è stato fortemente corretto soprattutto per realizzare l’obiettivo 4. Le correzioni previste sono ricalcate sul modello spagnolo e consistono essenzialmente nella individuazione di circoscrizioni su base provinciale e nella scelta del metodo D’Hondt per la trasformazione dei voti in seggi. Gli obiettivi 1 e 2 sono perseguiti attraverso un sistema di preferenze ricalcato sul modello svizzero che garantisce agli elettori la massima libertà nella scelta degli eletti. (segue spiegazione dettagliata, leggitela se ti interessa)
Il punto seguente a dire il vero mi sembra confuso e, ben che vada, piuttosto confusionario. Poco più avanti spiegano perché non è così. La complicazione aggiuntiva, comunque rimane. Anche se a quanto pare è fisiologica.Ci si attende pertanto che il sistema produca grosso modo gli stessi effetti innescati in quello spagnolo: un parlamento rappresentativo di più forze politiche capaci di attrarre un certo consenso elettorale; esclusione dei partiti piccoli e piccolissimi, salvo quelli molto forti a livello regionale; incentivo alla stabilità intrapartitica; facilitazione alla creazione di maggioranze stabili; rafforzamento delle opposizioni parlamentari, anch’esse concentrate in pochi Gruppi di minoranza e quindi in grado di svolgere con più forza la loro funzione di controllo, di proposta e di critica. Inoltre, poiché la sovra-rappresentazione delle forze politiche maggiori avviene a discapito di quelle medio-piccole, mentre le minori trovano difficoltà all’accesso, la posizione “ricattatoria” delle forze medie è largamente indebolita e quella delle forze medio-piccole è di fatto annullata. Si tratta dunque di un sistema proporzionale con effetti maggioritari, ma senza i difetti dei sistemi maggioritari perché, pur incentivando le forze politiche ad aggregarsi prima del voto, non impone costrizioni bipolari.
SPIEGAZIONE DEL SISTEMA DI VOTO E DELLE PREFERENZE
COMPLICAZIONI AGGIUNTIVELa proposta di legge elettorale del MoVimento si dovrebbe dunque ispirare al sistema spagnolo con riguardo ai punti precedenti. Occorre però correggere un difetto fondamentale, messo in luce dalla dottrina politologica e costituzionalistica iberica: troppo potere ai partiti e poco agli elettori. È un difetto grave per il MoVimento e rischia di pregiudicare i primi due obiettivi posti in premessa.
Ecco allora perché la proposta elaborata innesta nell’impianto adottato componenti fondamentali che si ispirano al sistema svizzero, che invece si contraddistingue per massimizzare la libertà di scelta dell’elettore e la sua capacità di determinare la politica perseguita dagli eletti.
Si tratta dell’aspetto più innovativo della proposta, che massimizza gli effetti benefici della preferenza neutralizzandone i difetti.
La preferenza, infatti, presenta certamente lati positivi (che sono alla base della battaglia del MoVimento per la sua reintroduzione). Ma ha anche risvolti negativi: aumenta i costi della campagna elettorale, incrementa la concorrenza ed anche la conflittualità intrapartitica, accresce il ruolo delle lobbies, favorisce i comportamenti eccentrici di singoli candidati dentro i partiti e, soprattutto in certi contesti, premia comportamenti clientelari e persino attività corruttive.
Il sistema che si propone sembra però neutralizzare tali effetti negativi.
Eccola in sintesi (si veda la bozza di scheda elettorale):
a. l’elettore deve scegliere una lista;
b. l’elettore può anche cancellare un certo numero di candidati inseriti nella lista che ha prescelto1;
c. per ogni candidato cancellato l’elettore può esprimere una preferenza a favore di un candidato della lista o anche di un candidato di altra lista.
RICONOSCIBILITÀ DEL VOTO E MAFIALa principale critica al sistema proposto che finora è stata sollevata è rappresentata dalla sua maggiore complessità rispetto a quello in vigore. A questo proposito, occorre rilevare come tutti i sistemi che consentono un grado di scelta elevato presentino inevitabilmente un certo tasso di complessità1: niente è più facile del Porcellum, ma la facilità in quel caso dipende dall’impossibilità per l’elettore di esprimere un voto che sia minimamente articolato. Il sistema proposto è un po’ più complicato, ma non eccessivamente: all’elettore basta infatti sapere che, oltre ad esprimere un voto per la lista, può cancellare un numero X di candidati della lista prescelta e per ogni cancellazione può esprimere una preferenza nella stessa o in altra lista.
Secondariamente, occorre rilevare che il sistema mantiene comunque, per l’elettore che non voglia complicarsi la vita, l’opzione di tracciare una sola croce sul simbolo: in questo caso l’espressione del voto è elementare.
In terzo luogo va distinta la complicazione del calcolo per gli uffici elettorali dalla complicazione dell’espressione del voto. La complicazione del calcolo, infatti, non riguarda l’elettore e non è un aspetto problematico: il Porcellum, per esempio, è molto più complicato nel calcolo.
In quarto luogo, l’adozione della circoscrizione provinciale comporta la presenza, in tutte le circoscrizioni, di liste che non sono mai più lunghe di tredici candidati e dunque non consentono mai più di sei cancellature e sei preferenze2. La maggior parte degli elettori, peraltro, si troverà liste più corte, il che comporta una maggior facilità di esercizio della scelta.
ENTRATA IN VIGORETutti i sistemi elettorali che prevedono l’espressione di una preferenza da parte dell’elettore si prestano in qualche misura alla possibilità di rendere il voto riconoscibile, il che, come è noto, rappresenta una grave problematica in alcune aree del Paese, ove questa pratica costituisce una grave patologia. Il sistema proposto cerca di arginare questo problema in due modi.
In primo luogo, tradizionale metodo di espressione della preferenza da parte dell’elettore consiste sostanzialmente nella scrittura del nome e del cognome dei candidati prescelti in un apposito spazio, con la conseguenza che utilizzando una determinata sequenza risulta estremamente semplice poter rendere il voto chiaramente riconoscibile. Nella scheda elettorale da utilizzare con il sistema proposto (vedi Allegato 5) i nomi dei candidati a cui l’elettore può scegliere di dare oppure togliere preferenze sono prestampati, di conseguenza non è possibile indicare questi ultimi in una precisa sequenza, diminuendo quindi la possibilità di rendere il voto riconoscibile.
In secondo luogo, con il sistema proposto, che attribuisce all’elettore la più ampia libertà di articolazione del voto, si potrà incidere su quelle pratiche collusive che, in alcuni sistemi sociali malati, sopravvivono da sempre e si realizzano attraverso l’espressione di voti pilotati e riconoscibili. Agli elettori che appartengono alla parte “sana” della società è data la possibilità di sottrarre preferenze ai medesimi candidati che si avvantaggiano dei voti pilotati (generalmente ben noti in quel relativo ambito territoriale), potendo così disincentivare in radice questo fenomeno.
La proposta presenta un sistema elettorale di immediata entrata in vigore: dal giorno successivo alla sua pubblicazione il sistema è operativo. Nessun regolamento attuativo è previsto. Lo scioglimento anticipato delle Camere sarebbe possibile dunque dal giorno dopo la sua approvazione.
Infine, ecco un esempio di come sarebbe la scheda elettorale con il sistema proposto
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