Appunto. Tutto quello che l'utente sa è che se va sulla pagina del software trova i tre download Windows/Linux/OS X, e che sui tre sistemi operativi può usare lo stesso medesimo programma (Firefox, LibreOffice, GIMP, Chrome, Transmission, ...). Se questo risultato si ottiene mediante una JVM o ricompilando i sorgenti, per l'utente non ha alcuna importanza, in ogni caso il lavoro è già stato fatto.Originariamente inviato da francofait
un programma finito qualunque sia lo si può definire multipiattaforma solo se lo si può trasportare fra le varie piattaforme senza intervento manuale alcuno sul suo codice. Qualunque altra sottigliezza esula dalle possibilità concrete di chi non ha una più che buona preparazione informatica in programmazione, l' utente finale generico neppur sa cosa sia un sorgente o un compilatore, il software gli interessa e ne ha bisogno per essere operativo subito con il proprio lavoro
Non ho mai dovuto riaggiustare niente per far andare Firefox su Windows e su Linux. Su Windows scarico il setup dal sito di Mozilla, su Linux dal gestore pacchetti, ma il risultato finale è sempre che, senza che io utente debba fare nulla di particolare, ho lo stesso software che gira su piattaforme differenti.non per dover riaggiustare lunghi listati per renderli compilabili ed utilizzabili in ambienti diversi.