Originariamente inviato da lnessuno
Secondo te la maggioranza delle pubblicità mira a far sentire emotivamente coinvolti ... ad immedesimarsi in una persona a lui simile. Stessa cosa per il tipo di famiglia.
Non posso che ripetere quanto scritto prima, rispetto a questo. il problema non è la pubblicità, è l'intervista.
Se poi spqr dice che sarebbe forzato ed ipocrita trovare un omosessuale in ogni pubblicità perchè sono minoranza, l'obiezione che ti viene è "possibile che non ce ne sia neanche una"? E a latere, se è solo una questione di numeri, allora credo che le pubblicità debbano mostrare solo divorziati Tra cui anche il sig. Barilla, che tiene tanto alla famiglia da averne due
Originariamente inviato da galz
OHHH!!! Perfetto!!! In realtà, noi possiamo chiedere alla pubblicità di essere più "politically correct", di mostrarsi più aperta, ma è una società privata che bada ai suoi bilanci e ai suoi target. Questo sarebbe bastato.
Invece l'improvvido si è lanciato in una prosopopea sulla famiglia tradizionale, sui valori di riferimento, sulle adozioni dei gay e si è tirato una martellata sulle balle.
Primo spiegando che a loro non gliene frega un tubo di un determinato tipo di clientela ( ) o facendolo intendere, secondo dando il fianco a delle critiche e agli attacchi che potrebbero ripercuotersi sul suo fatturato. Se hai un rulo pubblico e intervieni in un luogo pubblico, non puoi comportarti come se fossi nel salotto di casa tua.

Io posso sperare che le pubblicità allarghino il loro campo e si mostrino meno bigotte e posso pensare che questo aiuti la nostra società ad evolversi e non sentire più uno che dice "io due gay che si baciano non li voglio vedere", ma non posso e nessuno lo ha mai chiesto fare una legge per vietarlo. Posso criticarlo e posso magari fare dei gesti di critica, di più non posso.