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  1. #31
    Moderatore di PHP L'avatar di Alhazred
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    Originariamente inviato da rebelia
    si, tranquillo: ormai piu' o meno so chi tra le persone con cui parlo in rete con una certa regolarita' comprerebbe un treno di pneumatici o una scatola di cerotti grazie al fatto che sono pubblicizzati da una bionda discinta oppure no
    Per la scatola di cerotti... magari la bionda si è fatta un graffio sul sedere e per forza deve tenerlo scoperto per applicare il cerotto


  2. #32
    Originariamente inviato da Alhazred
    ... la bionda si è fatta un graffio sul sedere...
    sarebbe interessante sapere come

    no, nel dubbio meglio non chiedere

  3. #33
    Ammazza che discussione che ho fatto partire.

    Per quanto riguarda gli alimentari in generale (non soltanto i cereali) ho imparato a confrontare i prodotti e poi a vedere quanto costano al kg o al l (a seconda del prodotto ovvio).

    Per quanto riguarda gli iPhone sopporto poco la Apple, gli unici aggeggi che ho sono gli iPod. Ho un tablet Android prodotto in Cina e un cellulare LG. Però tanto per cambiare ho letto di code in occasione del nuovo iPhone.

    Quanto ai jeans, io magari li acquisto per 30 Euro all'Oviesse, quelli cinesi spesso non mi piacciono e comunque si vede troppo che sono lowcost. Però quelli dell'Oviesse non hanno nulla da invidiare a quelli di Marca.

    A qualcuno di voi questo fenomeno dell'influsso del subconscio crea anche problemi sul lavoro, sulle vendite? Cosa fate per sopperire a questa problematica?

  4. #34
    Ancora con sto subconscio? Ma quale subconscio e subconscio.

    La gente è cogliona e guarda più ai prodotti fighi che a quelli funzionali. E la pubblicità si adegua di conseguenza. Punto e basta!

  5. #35
    La gente sarà anche cogliona e scegliere i prodotti fighi piuttosto che a quelli funzionali... ma il subconscio esiste eccome, ci sono anche studi a riguardo.

  6. #36
    Certo che esiste, ma ciò non significa che la pubblicità vi agisca... O perlomeno che lo faccia a un punto tale da influenzare i comportamenti.

    Semplicemente la società si evolve sulla base di molteplici variabili che vanno a influenzare il set di valori di ogni individuo e la pubblicità non fa altro che associare i medesimi valori al prodotto che ti propone. Il subconscio non c'entra una mazza.

    Vedere una gnocca sulla confezione del prodotto o nella pubblicità non è "agire sul subconscio".
    Per agire sul subconscio a gnocca non la devi vedere... Il messaggio deve passare "sub-limen, ovvero al di sotto del limite della tua soglia cognitiva, quando hai le difese abbassate. Per intenderci: vai a vedere un fim e ogni TOT fotogrammi ce n'è uno che ti dice "bevi Rossi Cola". Tu non te ne accorgi nemmeno di quel fotogramma, ma il tuo subconscio sì...


    Poi vabbè... NElla realtàon è che ti ipnotizza al punto da farti venire automaticamente sete. Quella è roba da film...

  7. #37
    OK la pubblicità farà sicuramente la sua parte... anzi sicuramente... e lo stesso vale penso per le mode.

    Ma ci sono anche prodotti o marchi in che magari non vengono pubblicizzati sempre sempre e che però sono l'oggetto dei desideri di molte persone... come le BMW che vedo tutti i giorni tornando a casa... a me che non ho la patente non fanno né caldo né freddo, ma vedo ogni tanto gente che si ferma davanti alla vetrina o entra in negozio per informarsi.

    Ma sono convinta che ci sono anche altre macchine meno costose che valgono la pena d'essere acquistate e che interessano meno perché non sono BMW.

  8. #38
    Quello cui ti riferisci è banalmente il concetto di "brand value", ovvero il valore del brand.
    La pubblicità può servire anche a creare valore per il brand, ma soprattutto è l'esperienza passata del brand a contare.
    Un alto "brand value" è una delle cose più preziose per un'azienda, ma al contempo è una delle più difficili da creare e delle più facili da perdere.

    La Ferrari ha un brand talmente forte che potrebbe anche prendere una cantonata clamorosa (nuovo modello schifoso o inacfidabile) che le verrebbe "perdonata".
    La Fiat ha un brand talmente sputtanato che potrebbe anche realizzare auto su auto PERFETTE, ma dovrà sempre e comunque faticare per scrollarsi di dosso l'immagine di "auto di merda"...

  9. #39
    Grazie della tua spiegazione, e il paragone fra Fiat e Ferrari direi che calza a pennello!

    Ma per una ditta relativamente piccola o nuova è difficile costruirsi un brand value per i propri prodotti... cosa possono fare per avere delle chances sul mercato contro i grandi marchi che non hanno un brand sputtanato come quello della Fiat?

  10. #40
    Creare valore per un brand è difficilissimo (e costoso)! Una volta, in tempi meno mediatici, bastava avere un buon prodotto (e un buon rapporto quslità/prezzo). Ad oggi tutto ció non basta: serve uno sforzo comunicativo enorme (pubblicità, sponsorizzazioni, testimonial, articoli di giornale ecc) e anni di investimenti in perdita a bilancio (periodo di startup). Insomma, è durissima e una piccola azienda oggi ha poche chance (secondo me) di riuscirci. A meno che non riesca a sparigliare le carte sul tsvolo tirando fuori dal cilindro un prodotto clamoroso in grado di attirare da solo l'attenzione...

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