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  1. #11
    Quote Originariamente inviata da chumkiu Visualizza il messaggio
    Per gli hosting non dovrebbe essere un problema. I server sono fuori dal territorio nazionale e il "servizio" non passa per l'Italia.
    Non ho capito cosa intendi. Se io attualmente acquisto il servizio di hosting presso la ditta americana X, sembra che a seguito di questa legge io non potrò più rinnovare il servizio presso tale ditta se non apre la partita IVA italiana ma dovrò trasferirmi presso un'altra ditta che ce l'ha e, non c'è scritto ma potrebbero usarlo come difesa, meglio se italiana. Questo indipendentemente da dove siano localizzati fisicamente i server, credo.
    Oppure ho capito male? Facile capire male quando si fanno le leggi in Italia...

    Quote Originariamente inviata da chumkiu Visualizza il messaggio
    Comunque è assurda questa cosa. Se vogliamo tornare indietro di 50 anni facciamolo, ma tutto il mondo mica solo noi. Saremo tagliati fuori da tutto.
    Appunto: o tutto e tutti o nessuno!
    Ma non si parlava di essere competitivi (parola che tra l'altro ho sempre odiato)?


    Quote Originariamente inviata da chumkiu Visualizza il messaggio
    Tra l'altro ci saranno vincoli anche sul metodo di pagamento: solo bonifico.
    Evviva le innovazioni.


    Quote Originariamente inviata da chumkiu Visualizza il messaggio
    Chissà quando arriverà la multa dall'Europa.
    E quando arriverà staremo lì a piangere che non si sa da dove prendere i soldi...

  2. #12
    Quote Originariamente inviata da partime Visualizza il messaggio
    Non ho capito cosa intendi. Se io attualmente acquisto il servizio di hosting presso la ditta americana X, sembra che a seguito di questa legge io non potrò più rinnovare il servizio presso tale ditta se non apre la partita IVA italiana ma dovrò trasferirmi presso un'altra ditta che ce l'ha e, non c'è scritto ma potrebbero usarlo come difesa, meglio se italiana. Questo indipendentemente da dove siano localizzati fisicamente i server, credo.
    Oppure ho capito male? Facile capire male quando si fanno le leggi in Italia...
    Di fatto è come prendere in affitto una casa all'estero. Sicuramente ci paghi delle tasse, ma il proprietario straniero non deve aprire partita iva italiana solo per questo...

    Le pubblicità (che è quello che si vuole colpire) invece fanno un giro differente.
    Una azienda italiana da' soldi a Google affinché un altro privato italiano veda una pubblicità e compri il prodotto dell'azienda stessa. Quindi è un "affare" che nasce e muore in italia che però passa per una multinazionale che trae profitto senza pagare le tasse nella nazione dove effettivamente avviene tutto il giro.

    Almeno... questa è l'idea che mi sono fatto.

  3. #13
    Leggendo questo http://www.forbes.com/sites/timworst...al-google-tax/ la cosa sembrerebbe essere non limitata solo ai serivizi di advertising ma sembra essere estesa a tutte le transazioni fatte nella rete, se questa cosa venisse resa effettivamente attiva non si potrebbe più comprare nulla via web da chi non ha la partita iva italiana, potrebbe succedere questo:

    1 - Le poche multinazionali farebbero la partita iva italiana e ci offrirebbero i loro prodotti ad un prezzo gonfiato per compensare le tasse italiane, saremmo quelli ad acquistare qualsiasi cosa con il prezzo più alto in tutto il mondo.

    2 - Tutte le altre aziende che non faranno la partita iva italiana ( il 99.9% ) non potranno più venderci niente e potremmo finire in una sorta di lista nera che renderebbe a noi i loro servizi inutilizzabili. Ad esempio:

    - Vuoi acquistare un software ovunque nel web? Il servizio non è disponibile nel tuo paese.

    - Vuoi acquistare un servizio di hosting da un provider straniero? Il servizio non è disponibile nel tuo paese.

    - Vuoi abbonarti a un sito di E-lerning come lynda, tutsplus, treehouse, ecc. per sviluppare le tue conoscenze? Il servizio non è disponibile nel tuo paese.

    - Vuoi svagarti per con un mmorpg koreano? Il servizio non è disponibile nel tuo paese.

    - Sei appassionato di musica e vuoi comprare da un sito straniero delle cuffie fighissime che in italia non riesci a trovare ? Il servizio non è disponibile nel tuo paese.

    Continuo a sperare di aver capito male...

  4. #14

  5. #15
    Quote Originariamente inviata da lnessuno Visualizza il messaggio
    Una sorta di protezionismo 2.0?
    Magari tireranno fuori il fatto che così si incentiverà ad effettuare acquisti presso aziende italiane e si farà in modo che nascano nuove aziende italiane che producono quelle cose disponibili presso aziende estere che non possono vendere qui... insomma una specie di "diamo un futuro all'economia e alle aziende italiane"... in breve, una storia priva di senso...

  6. #16
    Ho trovato questo post abbastanza chiaro sugli effetti http://www.leoniblog.it/2013/12/13/p...ene-allitalia/ e questa cosa è passata.

    Questo stravolgerà la vita di chiunque si occupi di web.

    Verremo isolati e diventeremo gli zimbelli del web, fate qualcosa anche voi prima che sia troppo tardi.

    Via rendete conto di cosa stanno facendo?

    Spero che un sito importante ed a tema come HTML.it possa dare risalto alla cosa nei prossimi giorni.

  7. #17
    Se volete contattare l'ideatore della legge Francesco Boccia e chiedergli chiarimenti lo potete fare da qui http://www.francescoboccia.com/index...d=15&Itemid=26

  8. #18
    Utente di HTML.it L'avatar di lnessuno
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    Non è l'unica idea isolazionista e protesionista di questo governo di geni, arriva insieme a diverse altre:


    La Camera dei Deputati, venerdì scorso, ha detto si alla c.d. webtax – creatura dell’On. Francesco Boccia (Pd) – che impone alle imprese italiane di acquistare servizi online solo ed esclusivamente da soggetti dotati di una partita Iva italiana. Un’iniziativa, quella del parlamentare del Partito democratico, duramente criticata dallo stesso Ministero dell’Economia che l’aveva bollata come incostituzionale e contraria al diritto europeo.

    ...

    Il 12 dicembre, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha varato la sua personalissima nuova legg(ina) sulla tutela del diritto d’autore online, attribuendosi – in un’inedita sintesi dei tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario, ndr) – il potere di vita o di morte su qualsiasi genere di contenuto pubblicato online e ripromettendosi di esercitarlo nell’ambito di procedimenti sommari da codice militare di guerra e previo sostanziale esautoramento dei Giudici che, sino ad oggi, si sono occupati di far rispettare le leggi in materia online come offline.

    ...
    Una prima stabilisce che per linkare, indicizzare, embeddare, aggregare un contenuto giornalistico occorre prima chiedere il permesso alle associazioni di categoria degli editori e pagare il prezzo che dovrà essere concordato con queste ultime o, qualora ciò non risultasse possibile, stabilito dalla solita onnipresente Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Una manciata di caratteri per riscrivere radicalmente le dinamiche di circolazione delle informazioni online e trasformare la Rete in una piccola – e neppure troppo moderna – televisione nella quale pochi decidono chi può dire cosa.
    L’altra disposizione contenuta nel piano “Destinazione italia”, nato per attrarre le imprese estere verso il nostro Paese, dice, più o meno, che la lettura dei libri verrà incentivata attraverso un opportunoprogramma di benefici fiscali che, tuttavia, non riguarderanno i libri elettronici. Davvero una disposizione illuminata in un’epoca storica nella quale, ormai, ci siamo tutti abituati a leggere, quel poco che leggiamo, su un tablet. C’è solo da chiedersi quale impresa editrice di carta straniera si voglia invitare a far rotta sul nostro Paese attraverso una simile corbelleria protezionistica.
    Una pioggia di provvedimenti che basterebbero a fare di quella che si sta per concludere la settimana nera di Internet in Italia, ma non basta ancora. Negli stessi giorni, infatti, è trapelata anche la notizia che il Ministro dei beni e delle attività culturali, Massimo Bray, stia per varare un nuovo decreto – sembrerebbe trasmessogli via mail con tanto di correzioni in rosso – dalla Siae, attraverso il quale, nelle prossime ore, stabilirà che, nel 2014, i prezzi di smartphones, tablet e PC – oltre ad una lunga serie di altri supporti e dispositivi di registrazione – in Italia, aumenteranno complessivamente, di oltre cento milioni di euro.


    Per una legge incostituzionale ci vuole un governo incostituzionale È anche fondamentale avere tanti cittadini più furbi della media che pensano che questo sia quanto di meglio possibile in Italia e che non valga la pena protestare, perché altrimenti sta pagliacciata sarebbe già finita da tempo.

  9. #19
    ma perlesocietà di beni materiali come funziona?
    cioè, generalmente chi compra merci estere non lo fa tramite delle ditte di import/export che pagano le tasse qui?
    *** 300.000 BRIGANTI ***
    Tempo fa qualcuno diceva che gli italiani sono meglio di chi li governa, ma la verità è che sono peggio...

  10. #20
    Una prima stabilisce che per linkare, indicizzare, embeddare, aggregare
    Linkare? Dimmi che è una sfumatura faziosa dell'articolo.

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