E' un processo che si impara per gradi. L'apprendista programmatore deve prima di tutto preoccuparsi che il suo codice non dia errori (specie a runtime), poi dovrebbe iniziare a chiedersi se esiste un approccio migliore (o più generico) per quello che sta facendo e se esiste lo adotta. E' probabile che mentre studi lo Stroustrup (e acquisendo nuove nozioni) ti guardi indietro e ti accorgi che quello che hai già scritto puoi riscriverlo in modo diverso e migliore (magari più efficente). Sono sicuro che finito il libro avresti scritto il codice che ho scritto io.Da quel che vedo quindi l'approccio... (etc)
Nei limiti del possibile: si. Diciamo che meno codice si scrive, meno probabilità ci sono che tale codice non funzioni.mi confermi che ti sembra buona norma utilizzare solo gli iteratori, functors o metodi di una determinata interfaccia standard per "smanettarci su" senza inventarsi altro (o meglio, cercare di produrre codice che aggiunga il minimo indispensabile a ciò che può essere fatto attraverso questi sull'oggetto relativo)?

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