Quote Originariamente inviata da hfish Visualizza il messaggio
è stato dimostrata legalmente (non so scientificamente) la connessione tra alcuni vaccini ed alcuni casi di autismo.


bisogna valutare le percentuali. se capita una volta su un milione (e mi sembra che le percentuali siano ancora più basse) credo che la cosa sia tollerabile. se capita una volta ogni mille no.


la questione sul vaccinare o meno i bambini a mio parere no può essere lasciata in mano ai singoli genitori, perchè non è qualcosa che va ad impattare solo loro o i loro figli, ma è qualcosa che rischia di avere un forte forte forte impatto sull'intera società.


non è tollerabile avere ora epidemie di malattie che dovrebbero​ essere state allegramente debellate dai vaccini

C’è già stata una epidemia in Inghilterra a causa di dimostrazioni scientifiche (poi smentite), con conseguenti morti a causa di complicazioni (il problema delle epidemie è che vengono contagiate persone che hanno in corso altre malattie o cure e quindi con una momentanea immunodeficienza [pensa a chi è in mezzo a una chemioterapia, o altre malattie importanti]).


Le “dimostrazioni legali” sono assolutamente scellerate. C’è stato un caso in Italia dove un giudice ha accettato la correlazione causa/effetto semplicemente perché non è stato possibile dimostrare il contrario. Tuttavia ciò che è successo è spiegabile banalmente con la statistica. L’autismo viene diagnosticato nei primi anni di vita, e nei primi anni di vita vengono effettuate le prime vaccinazioni. Va da se che nelle prime 100 settimane è possibile avere una concomitanza di eventi, per puro calcolo probabilistico (su 100 bambini autistici vaccinati, un paio di questi avranno mostrato i primi sintomi nella stessa settimana in cui sono stati vaccinati). Al netto del fatto che l’iniezione di un vaccino potrebbe semplicemente accelerare un processo già avviato.
Sono consapevole del fatto che se fossi un genitore colpito da questa “probabilità” non sarei così freddo e calcolatore… ma è per questo che determinate cose non devono essere fatte “di pancia” dai soggetti interessati. (sebbene è sacrosanto che ci siano)


Le vaccinazioni non obbligatorie sono tali perché nello Stato in oggetto non c’è rischio di epidemia per quella specifica malattia.
Però questo status può anche essere influenzato dal fatto che una certa percentuale di persone/bambini si vaccinano lo stesso, diminuendo il rischio globale di una epidemia.
Se questa percentuale venisse meno, il suddetto rischio potrebbe essere maggiore e quindi lo Stato si vedrebbe costretto a rendere di nuovo obbligatorio il vaccino relativo (con buona pace dei complottisti).


I vaccini hanno di fatto degli effetti indesiderati (ti iniettano comunque dei virus inattivi e altre sostanze non propriamente innocue come la camomilla, atte ad aumentare l’efficacia e la conservazione del vaccino), e per questo che non sono tutti obbligatori e bisogna informarsi da pediatri “bravi” per sapere quali vaccini ha senso fare e quali no (relativamente al periodo storico e alla zona dove si vive)