se la "regola" è "keep it simple", non significa però che non possa essere all'occorrenza rotta. ciò che è importante, è che sia fatto con cognizione di causa: se il logo "ufficiale" prevede effetti del genere - e presumo che tale scelta sia dettata dal fatto che l'applicazione principale del logo ne consente la presenza - a mio avviso serve anche il buonsenso di progettare delle versioni alternative che siano applicabili nei contesti in cui il logo "ufficiale" non lo è. ovviamente, l'eventuale utilizzo di tali effetti è un "plus", non il cardine su cui basi la progettazione del logo, altrimenti la versione "semplificata" ti diventa un qualcosa privo di significato (non so se riesco a spiegarmi decentemente, stamattina)
leggi qui: http://typophile.com/node/281072- Riguardo al font, se comprassi un font per la realizzazione di un logo come dovrebbe funzionare il copyrigth? Il font è stato acquistato dal freelance/agenzia non dal cliente finale, quest'ultimo può utilizzare il font acquistato?
ps. in genere, io non permetto che il cliente abbia un logotipo editabile (anche perchè non è detto che la parte testuale sia una font già esistente, se il cliente ha pecunia si fa custom). se invece consideri l'intera immagine coordinata, e quindi anche la tipografia, allora il discorso cambia.


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