Premessa: Parlo di musica commerciale, di grande distribuzione, quella che sentite in radio insomma.
Non è proprio così, la musica continua a piacere anche perché è tremendamente pilotata da labels e da studi di marketing (gli artisti pop sono tutti o quasi costruiti ad hoc)
Esatto, è il consumo che è cambiato e non solo quello anche la distribuzione. Ormai per creare questi PRODOTTI musicali si spendono un sacco di soldi in più rispetto a prima quindi bisogna anche incassarne di più. Da qui si è entrati nella crisi del settore musicale, perché all'aumentare dei costi è diminuita la disponibilità all'acquisto. Si è diffusa la pirateria (a causa dei prezzi troppo alti degli album), sono cambiati i sistemi di vendita (ad esempio comprare la singola traccia e non tutto l'album pagando molto meno, la disponibilità di acquistare singoli è aumentata a dismisura grazie al web) ed in questa guerra al profitto iniziata negli anni 90 (ma per certi versi già molto prima, il primo gruppetto di fantocci sono stati i The Beatles) ormai ci ritroviamo con un offerta altissima, un marasma di "artisti" e questo ha lentamente portato la musica a contorno delle situazioni non a oggetto di ascolto attivo (perché all'aumentare dei fantocci che dobbiamo immettere sul mercato è sistematicamente dovuta scendere la qualità del prodotto. La musica la scrivono in 4/5 gatti eh) quindi perché dovrei comprare un album se lo devo solo ascoltare in macchina? o ci devo solo ballare in discoteca?
La musica come forma d'arte (nei settori di massa) è semplicemente stata lasciata prostituire.
Vai in contraddizione da solo qui. La platea è più ampia semplicemente perché prima la musica la cercavi o come te la incontravi per caso. Ora è pubblicizzata, è infilata a forza nel tuo quotidiano e non a scopo di accrescerti, ma per avere i tuoi soldi. Cosa che poi non sta riuscendo. Probabilmente (e toglierei probabilmente) la strada intrapresa dalle labels non è stata portata avanti bene, diciamo che le case discografiche non è che pullulano di geni.
(e comunque la crisi in ambito musicale c'è, ma non crediate che sia così forte, perlomeno non colpisce tutti allo stesso modo. Sapevatelo)
Ultima modifica di Sir Iano; 31-07-2014 a 17:20
E dopo Apple, anche Samsung, come era prevedibile, ha iniziato a scaricare l'aumento dell'equo compenso sui consumatori...
Ma io dico, se non c'è alcuna norma che obblighi le aziende a farsi carico di questa tassa, come è venuto in mente a Franceschini di pensare che se la sarebbero accollata le aziende...
Boh, si vede che pensava che Apple e Samsung fossero delle Onlus
Immagino che stavolta in SIAE andranno a coprare una ventina di Galaxy S5
Apple per alcuni prodotti sembra aver fatto un passo indietro e sembra accollarsi l'aumento.
I'll see you on the dark side of the moon