Mi son fermato a: "Il periodo, anche: non mi pare si tenga alcunché ai primi di luglio, nelle università italiane, se non qualche esame fuori tempo massimo."
Mi son fermato a: "Il periodo, anche: non mi pare si tenga alcunché ai primi di luglio, nelle università italiane, se non qualche esame fuori tempo massimo."
Lasciatemi cantaaaareeee, con la chitarra in maaano....Così ho contattato Mastronardi per capire com’è andata: “Non si è trattato di alcuna lectio magistralis - racconta da Roccaraso, dove oltre tutto non ha connessione e dice di non aver del tutto compreso cosa si stia scatenando – e l’intervento di Schettino è stato brevissimo, a commento di una ricostruzione in 3D dell’incidente. Oltre tutto, c’è una differenza fra invitare una persona e chiamarla per partecipare in un contesto scientifico. L’abbiamo interpellato per dire la sua, non abbiamo promosso l’evento. Insomma, ci interessava come protagonista di quel tragico fatto“.
Bene, ma nessun dubbio sull’opportunità di coinvolgere un personaggio così controverso, per giunta con un procedimento in atto? “In realtà non l’ho chiamato io – mi dice Mastronardi - ma sono stato convinto da altri suoi colleghi partecipanti al seminario, quel giorno dedicato al giornalismo investigativo, a chiamarlo per par condicio. Per permettergli insomma di dire la sua. A dire il vero, però, ho sperato fino alla fine che non si presentasse“.
Anyway, a prescindere dalla non notizia o dalla mezza cazzata:
https://www.facebook.com/natalinobal...42397162445106
Fin dalla laurea in comunicazione a Valentino Rossi si capiva che il problema più grosso degli atenei italiani, come avviene in altri paesi, è che i media si occupino di loro per potersi procacciare nuovi "clienti".
Che l'università della Sapienza inviti Schettino a tenere una "lectio magistralis" rientra in quest'onda di pensiero: se avessero invitato la massima autorità in materia, sconosciuta ai giornali, nessuno ne avrebbe parlato, e sapendo che i media sono come animali impanichiti che si dirigono verso la luce, sanno anche che è sufficiente accendere una pila, una lucetta qualsiasi, perché i giornali vi si buttino senza pensarci un attimo.
Di questa lezione sulla gestione del panico insomma, è facile che diversi giornali abbiano ripreso la notizia, cogliendo al volo l'implicita ironia dell'assistere a lezioni sulla gestione del panico da uno che ha abbandonato la nave senza pensarci su.
Tempo fa leggevo di un'iniziativa del Fatto Quotidiano per chiedere la grazia per Fabrizio Corona, che è vittima di un accumulo di pene carcerarie da vero record e che si trova a scontare tanti anni quanto un assassino, non avendo egli mai ammazzato nessuno. Viene da pensare al sistema carcerario, a quante persone sono vittime di ingiustizie carcerarie anche più gravi ma che non possono fare notizia.
A quanto pare tutti i discorsi di Grillo, discorsi molto importanti, che sono passati in secondo piano nel montare della merda elettorale, sono stati sepolti da una restaurazione continua del pensiero dominante, che più che pensiero forte è pensiero fisso. Nessuno ha mai creduto seriamente a una politica senza leader, a una politica dell'alternanza nei ruoli, infatti oggi, dai simpatizzanti 5stelle vedo scrivere formule come "i nostri ragazzi" il "nostro" Di Maio... Guardate cos'ha risposto la "nostra" Taverna. La logica del partito e della parrocchietta non si sconfigge iscrivendosi a un nuovo movimento di pensiero, ma pensando diversamente e la seconda cosa è di gran lunga più scomoda della prima.
Abbiamo bisogno di riferirci a nomi illustri, a gente di chiara fama. Non importa il motivo di questa fama, come è ben scritto nella canzone di Samuele Bersani "Chiedi un autografo all'assassino", come ho fatto anch'io in questo momento, riferendo non parole di amici del bar, ma il testo (in verità molto bello) di un cantante famoso. Perché lo facciamo? È sicuramente un modo per ottenere attenzione, tutti ci giriamo in direzione della luce. E i reality c'insegnano che una fama si può costruire a tavolino, chiedendo alla gente in anticipo chi sarà più famoso. Una volta stabilito che una persona è diventata personaggio, ci penseranno gli insetti necrofagi con le loro macchinette fotografiche, coi loro articoletti da spiaggia, con gli scatti rubati, gli amori proibiti, le scenate "in pubblico" a terminare il lavoro.
Vittorio Sgarbi è diventato celebre perché urlava. Dopo che lui ha urlato in tv, potevi sentire dire al mercato che Sgarbi "è un bravissimo critico d'arte" da una signora che non sapeva nulla né dell'arte né della critica.
Oggi ci stanno imponendo di discutere nei bar, nei luoghi di lavoro, nelle sale d'attesa, sul fatto che al senato ci vada gente nominata o no, pagata o no, immune o no. Ieri c'imponevano di discutere dello spread, domani ci imporranno di discutere dei matrimoni gay senza chiederci se non sia il caso di mettere invece in discussione il matrimonio, e noi saremo convinti che tutte queste cose siano urgenze che noi abbiamo avvertito e di cui abbiamo bisogno di parlare.
Parlare, appunto, perché in tutto questo abbiamo deciso di non decidere, ma di discutere su chi decida meglio, abbiamo deciso di non far nulla per cambiare noi stessi, ma di aspettare che arrivi qualcuno che cambi le cose. Brancoliamo nel buio e ci giriamo verso la luce, di tanto in tanto, senza riuscire a capire se sia una stella o sia una piletta, tranquillizzati dai nostri riflessi condizionati.
Sicuramente la notizia è stata gonfiata, ma comunque invitare tale personaggio a "dire la sua" in questo momento mi sembra abbastanza fuori luogo. Una scelta non troppo felice a mio parare, io l'avrei lasciato li dov'è...
Email appena ricevuta sulla mia casella universitaria
Rettore della Sapienza: la partecipazione di Schettino è stata una iniziativa autonoma ed indegna di un docente, con la libertà accademica che non può essere irresponsabilità
In merito alla notizia comparsa oggi sulla stampa che il sig. Francesco Schettino - attualmente a giudizio presso il Tribunale di Grosseto per il grave disastro della Costa Concordia nel quale sono decedute 32 persone - è intervenuto in un seminario all'interno del Master in Scienze criminologico-forensi "Dalla scena del crimine al profiling" la Sapienza indignata per il fatto prende le distanze dall'iniziativa del Direttore del Master prof. Mastronardi. Tutti ricordano il dialogo da Livorno tra il Comandante dell'area-Tirreno e lo Schettino, con l'ordine perentorio di ritornare sulla nave, che nel mezzo del disastro era stata abbandonata dallo Schettino con i passeggeri in grave pericolo. Basterebbe questo per bollare l'iniziativa del direttore del Master prof. Mastronardi come deviante rispetto alle finalità di un qualsiasi evento accademico. Alle patetiche scuse del Prof. Mastronardi, immediatamente chiamato telefonicamente dal rettore, fa riscontro il programma, ora acquisito, di "Sabato 5 luglio 2014, Circolo Aeronautica, Casa dell'Aviatore, ... ore 11.00-12.30 - Ricostruzione dell'evento critico della Costa Concordia con l'aiuto della grafica in 3D... commenterà il COMANDANTE FRANCESCO SCHETTINO" (sic!!!). Proprio il programma accentua la gravità dell'episodio per le sedi (Università e Aeronautica militare), per l'assenza di contradditorio (sarebbe stato interessante la presenza di qualcuno dei passeggeri o di chi ha avuto un parente deceduto), per non esservi stata una doverosa astensione essendovi un procedimento giudiziario penale in corso (con l'aggravante di dare strumentalmente allo Schettino una platea universitaria).
La libertà accademica di cui godono i docenti universitari per dettato costituzionale impone anche di essere responsabile, proprio perché si è in una comunità educante. La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il prof. Mastronardi al Comitato Etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari.
da:
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
SAPIENZA
Università di Roma
Quanta italianità
Gente, invitata da gente che prende le distanze dall'invito quando scoppia la polemica, che viene condannata dai propri superiori quando scoppia la polemica.
Possibile che queste distanze vengano prese sempre e solo DOPO le polemiche, e mai che qualcuno ci pensi prima? Parlo in generale, l'episodio in particolare mi interessa molto poco.
A volte penso che, nel darci l'intelletto, la natura sia stata più sadica che generosa.
l'hanno già postato?![]()
http://www.bufale.net/home/disinform...za-bufale-net/
L'han fatta fuori dal vaso. Punto.
E la cosa più ridicola è che cercano adesso di minimizzare con tutti i distinguo del caso: non era una lezione vera e propria, non ha parlato della gestione del panico. "Non lo volevo manco invitare" (questa è sublime!)
Per proseguire con meschine giustificazioni del tipo: "c'erano solo un'ottantina di persone"...
come se tutti questi futili dettagli possano in qualche modo sminuire lo schifo profondo di questa cosa.
Ah beh! se non ha parlato del panico e c'erano solo 80 persone ad ascoltarlo, allora va tutto bene...
Dio mio come stiamo messi male...![]()
«Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan
«Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi
Qui concordano.
http://www.ilsole24ore.com/art/notiz...o-125142.shtml
Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso.