e sicredo che sia il pezzo più conosciuto, ovvero "Spunta la luna dal monte". In effetti la parte in sardo non è tanta :
In sos muntonarzos (nelle discariche), sos disamparados (i disperati)
chirchende ricattu (cercando da mangiare), chirchende (cercando)
in mesu a sa zente (in mezzo alla gente), in mesu (in mezzo)
a s’istrada dimandende (alla strada domandando carità).
sa vida s’ischidat pranghende (la vita si sveglia piangendo)
Bois fizus ‘e niunu (voi figli di nessuno)
in sos annos irmenticados (negli anni dimenticati)
tue n’dhas solu chimbantunu (tu ne hai solo cinquantuno)
ma paren’ chent’ annos (ma sembrano cent'anni).
Coro meu (cuore mio), fonte ‘ia, gradessida (fonte chiara e pulita)
gai purudeo (così anche io), potho bier’sa vida (posso bere alla vita)
Emblematica secondo me la scelta di chiamare Bertoli ad interpretare una canzone il cui testo (chiaramente aggiungendo anche la parte in italiano) per me, visto che non credo tanto a quello scritto su Wikipedia, ma sarebbe da chiedere a Marielli (come già detto non sono un esperto dei Tazenda), parla di una difficoltà sopravvenuta : spunta la luna dal monte (ovvero incomincia la notte nell'alto, ma non nel cielo, bensì solo su un monte : non sei ancora arrivato al top), può essere vista in qualcosa come la povertà (e perché no, anche la paralisi fisica), forse anche una difficoltà trovata nel tentativo di inseguire un sogno finito in lacrime, quindi si sveglia in lacrime (dopo la "luna" prende coscienza del fallimento, e/o della durezza della vita) ma "il canto di sponde sicure di bimbi festanti in un prato" (l'immortalità della discendenza) sale più in alto (è più forte) di un sogno mancato. In pratica pur "provato" tanto da sembrare vecchio di 100 anni (e pur avendone solo la metà) a causa delle difficoltà, ritrova nel cuore la fonte chiara e pulita che da la possibilità di "bere alla vita" ed essere felice nonostante tutto.
Un pezzo molto bello secondo me è "Domo Mea" (casa mia) con Eros Ramazzotti, molto apprezzata in tutto il mondo. Purtroppo Andrea Parodi aveva già lasciato questo mondo e a duettare con Eros è stato Beppe Dettori (che comunque apprezzo), peccato... Ecco: in questo caso tutto sommato il testo non dice nulla di particolarmente profondo (in termini di "parole" secondo me), lo trovo molto "commerciale" anche se credo sia dedicata proprio ad Andrea Parodi (quindi con un significato intrinseco comunque di un certo spessore), ma ha avuto successo. Che sia la presenza di Eros? oppure la musica in se o forse ancora per via del fatto che sia un omaggio all'artista scomparso![]()