Saper usare la propria energia per incanalarla nella giusta direzione, sommando la propria forza a quella dell'avversario e usarla contro di lui, è la base del kung fu (ogni disciplina derivata dal kung fu).
Nel video che ha postato Kahm si vede che il "cattivo" ha quasi sempre tutto il peso in avanti (guarda le gambe e i piedi quasi sulle punte). Sfruttando la giusta angolazione (fa vedere il "trick" ruotando il bacino) si devia l'energia dell'avversario verso il pavimento per poi accompagnarlo a terra (o scaraventarlo, se vuoi far scena). Quindi non è che sei tu che lo butti a terra: è lui che stava già lì.
Nella lotta libera i combattenti stanno molto attenti a dove mettono il loro peso, ed è raro che facciano di questi errori di portare il peso in avanti. Sono inoltre protetti da regole precise che gli consentono di assumere una posizione al sicuro da tutto ciò che è ammesso. In un ring di pugilato, prima di arrivare ad avere un contatto con l'avversario, devi stare attento a non beccarti l'autotreno verso il tuo naso (che una volta preso, hai voglia a muovere il bacino e deviare i flussi)
Per il One inch punch: usi tutta l'energia del corpo, lo concentri sul pugno e lo sferri nel punto giusto (allo stomaco se lo vuoi allontanare o appena sotto lo sterno o alla gola se lo vuoi, non dico ammazzare, ma quasi). Io ne ho provati in palestra da diversi livelli... assicuro che quando me lo ha fatto un Sifu, 3 passi indietro concreti li ho fatti (e non sono proprio piccolino: all'epoca 187cm per 95kg). Il bello è che da fuori sembra quasi una carezza. :/
Il grande problema delle arti marziali è che in palestra non è la stessa cosa che fuori. Fuori hai l'adrenalina, che se non sei abituato a gestire sono cazzi. Sei, verosimilmente, anche arrabbiato (se c'è una rissa, un motivo c'è) o spaventato e ti assicuro che in quei momenti non ragioni e non stai a pensare all'energia che va di qua o di là e incanalarla so io dove. Devi solo pregare che la tua sicurezza sia un deterrente più forte o, alla peggio, che il tuo corpo abbia assimilato le reazioni giuste agli stimoli, tanto da farle in automatico.
Si pecca spesso di superbia ("oh io faccio kung fu spacco il sedere a tutti") e magari chi hai di fronte è un pugile: al pugile basta tirartene uno solo... e può anche coglierti di sorpresa mentre stai ancora parlando di quanto sei pericoloso
Inoltre sei così abituato ad andarci soft (perché alcune cose sono davvero pericolose) che magari per istinto ti fermi quando non dovresti. La stessa accortezza non ce l'hanno quelli abituati ai ring.
Per chi appassiona l'argomento (di lotte da strada in generale), consiglio una lettura del romanzo "Mani nude" di Paola Barbato.