Con un mutuo a tasso fisso paghi:
Interessi sul capitale prestato= il tasso euribor di quel giorno in cui stipuli il mutuo (che resta appunto fisso a quel valore, per sempre) + spread (tasso aggiuntivo) applicato dalla banca quale suo guadagno (anche quello resta fisso per sempre).
Con un mutuo a tasso variabile la "formula" è uguale, ma l'euribor applicato al tuo mutuo non è più fissato per sempre al valore del giorno in cui lo hai sottoscritto, ma varia ogni mese secondo l'andamento dei mercati (quindi può salire o scendere).
Nel tasso fisso, però, lo spread applicato dalla banca è più alto dello spread che applica al tasso variabile, proprio perchè siccome ti concede il beneficio di ancorare il tasso di riferimento ad un valore costante nel tempo qualsiasi cosa succeda, come contropartita la banca pretende uno spread maggiore a proprio vantaggio per coprirsi dai rischi di aumento dei tassi (che la svantaggerebbero).
Oggi come oggi molto meglio il tasso fisso per i motivi che ti sono stati già detti: i tassi sono ai minimi storici, quindi teoricamente possono solo salire.
l'Europa sta attraversando un momento di scelte sulle politiche economiche. Se si pensa che le politiche europee in fatto di economia continueranno sulla falsa riga di quelle attuali, un tasso variabile potrebbe comunque anche essere preso in considerazione perchè tassi bassi e inflazione bassa sono concetti inseriti nei trattati internazionali che definiscono cosa sia l'UE oggi. Quindi l'UE se può, continuerà a tenere tassi e inflazione bassa il più possibile.
Se si pensa invece che l'Europa presto (qualche anno) cambierà necessariamente rotta sulle politiche economiche, è meglio allora fare un tasso fisso, per beneficiare anche in futuro dei tassi così bassi come lo sono oggi.
Infine una considerazione finale non trascurabile:
La rata che vai a pagare è composta da due voci: quota interessi (i soldi in più che devi dare alla banca rispetto a quelli che ti ha prestato) e quota capitale (i soldi che ti ha prestato, scorporati dagli interessi che ti chiede per averlo fatto).
Ecco:
La quota interessi che vai a restituire (e che è appunto determinata dal tasso + spread applicato dalla banca) la restituisci per buona parte (sotto forma di rate) nella prima metà di vita del mutuo. Nella seconda metà di vita del mutuo diventa preponderante la restituzione del capitale prestato (la rata è sempre quella, ma prima paghi gli interessi e poi restituisci il capitale). Quindi questo cosa significa? Che se fai un mutuo a 20 anni a tasso variabile, e i tassi restano bassi per 12 anni, e schizzano alle stelle solo negli ultimi 6 o 7 anni, tu a quel punto comunque non avrai una rata che sale di molto perchè ormai gli interessi li hai già pagati e sei nella fase di restituzione del capitale (che non è soggetto ai tassi di interesse).
Quindi se fai un mutuo "corto" (15 o 20 anni), potrebbe essere ancora più utile valutare bene l'idea se fare o meno un tasso variabile, visto che allo stato attuale i tassi sono comunque bassi, lo spread della banca è inferiore al mutuo a tasso fisso, e probabilmente i tassi resteranno bassi ancora come minimo per qualche anno.
Io quando ho dovuto scegliere, 3 anni fa, ho fatto un mutuo a 30 anni e ho scelto il tasso fisso. Più o meno le condizioni di mercato sono le stesse (in termini di tassi), quindi anche oggi io rifarei la stessa scelta fatta tre anni fa.