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  1. #1
    Io sono passato a java dal delphi, perché il delphi mi sembrava troppo complicato per le conoscenze che avevo e avevo scelto java perché è molto più semplice e non me ne pento.

    Quote Originariamente inviata da lbottoni Visualizza il messaggio
    dimenticavo...noooooo!!!mai compreso xchè rendere complesse le cose
    Più è astratto, più è potente, più è complesso (punto di vista).
    Il main ce anche in c++, ed è un metodo lanciato automaticamente dalla JVM quando avvii l'applicazione. Il main ti serve praticamente se vuoi far partire l'applicazione in java, altrimenti ti da errore e non parte. Ogni variabile chiamata da un generico metodo static deve essere statica se non è locale.
    Ultima modifica di CaMpIoN; 03-12-2014 a 22:03
    Forza Napoli!

  2. #2
    grazie CaMpIoN e RoTeam, non dico che è limpido ora...ma almeno qualche cosa è un pò più chiara


    concordo che maggiore è la complessità e maggiore è la potenza , anche se un'occhio all'immediatezza ci vuole sempre

    Oramai ero talmente abituato al "non dichiarare" che ora ho difficoltà a ritrovarmi..comunque, mi par di catturare che

    1. creo una classe "programma" che contiene il main
    2. inserisco prima di main le variabili static che sono come dire la configurazione base
    3. creo le X1,...Xn classi del mio programma
    4. nel main iniziale scrivo il colllante di tutte le mie classi

    a grosse linee....
    Luca Bottoni's World
    www.bottonisworld.com

  3. #3
    Quote Originariamente inviata da lbottoni Visualizza il messaggio
    grazie CaMpIoN e RoTeam, non dico che è limpido ora...ma almeno qualche cosa è un pò più chiara


    concordo che maggiore è la complessità e maggiore è la potenza , anche se un'occhio all'immediatezza ci vuole sempre

    Oramai ero talmente abituato al "non dichiarare" che ora ho difficoltà a ritrovarmi..comunque, mi par di catturare che

    1. creo una classe "programma" che contiene il main
    2. inserisco prima di main le variabili static che sono come dire la configurazione base
    3. creo le X1,...Xn classi del mio programma
    4. nel main iniziale scrivo il colllante di tutte le mie classi

    a grosse linee....
    Tipico approccio di chi non è abituato a ragionare ad oggetti ma in maniera procedurale...
    Sul punto 1 niente da dire, senza un mani non si parte.
    Gli ulteriori punti secondo me non sono corretti in quanto la programmazione ad oggetti è basata sul concetto di scambio di messaggi, le variabili-classi-metodi statici sono la cosa meno object-oriented quindi ne andrebbe limitato (ho detto limitato e non che non si devono usare).
    lo schema quindi di un applicativo a grandi linea dovrebbe essere:
    1) main -> raccogli i parametri di avvio e passale ad una classe che si occuperà di effettuare le configurazioni del caso
    2) questa classe invierà un messaggio ( invoca un metodo) con la configurazione per avviare l'applicazione....

    e continuando così messaggio.... Messaggio.... Messaggio

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