L'aggiornamento dei DNS non e' una cosa che decide il provider di connessione ad internet, ma (in teoria) dipende per ogni singolo dominio dal parametro TTL (Time To Live) che e' settato nel DNS autoritativo per quel dominio.
Se gestisci tu il dominio a cui fa riferimento quell'IP e i suoi dns autoritativi, devi abbassare il parametro TTL.
Esempio:
se io gestisco il dominio pippo.it e ho settato come TTL un giorno, quando qualcuno in giro per il mondo cerchera' il mio dominio (web, posta. ecc) il suo provider si colleghera' al mio DNS e recepira' tutte le informazioni relative (A records, MX records, ecc.), quindi in questo caso l'aggiornamento e' in tempo reale, ma se per lo stesso provider un altro utente o lo stesso utente di prima, richiedera' di nuovo il mio dominio, il provider non verra' a fare una nuova interrogazione sul mio DNS per vedere se nel frattempo ci sono state modifiche, ma terra' validi i dati precedenti per il tempo specificato nel parametro TTL, quindi 24 ore in questo caso.
Questo sistema e' stato studiato per evitare che sui DNS si abbiano continue richieste che possono, per domini molto conosciuti e utilizzati, arrivare a saturare i servers DNS autoritativi e per limitare il traffico DNS dei providers di connessione ad internet (una volta la banda costava molto).
La controindicazione di questo sistema, e' che se faccio una modifica sui DNS del mio dominio, possono occorrere fino a 24 ore (nel nostro esempio) affinche' la stessa venga recepita in tutto il mondo, questo viene definito come "tempo di propagazione" delle modifiche, che non e' nient'altro che il parametro TTL.
Di solito parametri TTL bassi (tempi veloci) si usano per i domini di terzo livello che possono cambiare improvvisamente il loro indirizzo IP relativo.
Le norme RFC2308 consigliano tempi TTL tra un'ora e 24 ore (vanno espressi in secondi) anche se si possono settare TTL con tempi inferiori fino a 600 secondi, valori inferiori a 600 secondi possono venire ignorati e quindi creano problemi, per cui se possibile e' meglio non scendere sotto i 3600 secondi.
Occhio che l'ente italiano di registrazione dei domini ".it", da buon ente statale, burocratizzato e italianizzato, a differenza di tutti gli altri register in giro per il mondo, puo' non accettare le modifiche che fai sui DNS autoritativi per i domini ".it", ad esempio quando il TTL e' troppo basso, per cui in caso di cambio DNS, se c'e' un parametro che a loro non piace perche' non e' "esattamente conforme alla normativa", rifiutano i nuovi DNS.
Ottimi consigli tratti da Internet (http://kb.newmedialabs.it/propagazio...ime-to-live/):
Non bisogna però cedere alla tentazione di usare sempre TTL bassi: questi vanno usati solo ed esclusivamente in occasione di modifiche, mentre per il resto del tempo vanno usati TTL elevati.
Questo per una serie di motivi:
- un TTL basso comporterà che gli altri server DNS rispondano ad eventuali richieste non con i dati che hanno in cache, ma richiedendo un aggiornamento degli stessi; questo quindi renderà la risposta del vostro sito meno veloce
- un TTL troppo basso, o mantenuto basso per troppo tempo, può essere ignorato da alcuni server DNS, quindi, anche se avete impostato un TTL di 30 minuti, può darsi che dopo una settimana alcuni server DNS decidano di ignorare questa informazione, ed innalzino (anche sensibilmente il valore del TTL; in tal modo, in realtà si ottiene il contrario del risultato sperato.
Come procedere quindi nella modifica dei DNS affinchè questi si propaghino con la massima velocità possibile?
- Due giorni prima della modifica dei DNS, intervenite abbassando opportunamente il TTL
Nei due giorni successivi, questa informazione (ovvero “questi DNS sono da verificare ogni 30 minuti”) verrà propagata attraverso internet- Effettuate quindi la modifica dei DNS, lasciando il TTL basso
- Infine, 36 h dopo la modifica dei DNS, intervenite nuovamente solo sui TTL, innalzandoli opportunamente.