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  1. #21
    Utente di HTML.it L'avatar di Cisco x™
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  2. #22
    Quote Originariamente inviata da rebelia Visualizza il messaggio
    non sto parlando di risorse, sto parlando del concetto secondo cui la mia liberta' finisce dove inizia la tua: ho l'impressione che per noi italiani sia particolarmente ostico comprenderlo, tanto che ci riteniamo tutti dei "casi particolari", che hanno diritto all'eccezione

    sullo scaricare la colpa sulla politica, avro' avuto un'impressione sbagliata io, derivata dal fatto che tutte le volte che dico che il singolo si deve prendere le proprie responsabilita' e comportarsi bene in prima persona senza aspettare gli altri, tu mi rispondi che e' compito/colpa della politica
    ripeto: ci sono alcune professioni (per esser chiari non le chiamerei caste), che sarebbero meritorie di molti tagli. Altre che visto le risorse che ci sono, dorebbero essere anche meglio remunerate.

    il calo dei salari reali medi non è una mia invezione, basta guardarsi i numeri. Quindi non è semplicemente vera l'affermazione che "non vogliamo rinunciare a certi privilegi": gli italiani nel loro insieme hanno già rinunciato a tanto. Per lo più a favore di altri (pochi), visto che la ricchezza non si distrugge ma si trasferisce.

    Sulla colpa della politica, ripeto di nuovo: le colpe del singolo ci sono come anche le sue responsabilità. Mai detto il contrario. Ma sono anche abbastanza realista dal comprendere che tali colpe e responsabilità sono amplificate o attenuate dalla sovrastruttura sociale in cui sono inserite (in ultima istanza dunque sì, dalla politica). Ma anche questa non è una mia geniale teoria, è semplicemente il motivo e il fine stesso per cui dovrebbe esistere la politica. Se così non fosse, sarebbe sufficiente vivere in una società senza regole dove ciascuno sa autoeducarsi e autoregolarsi. Così non è.

    E gli esempi degli stranieri che peggiorano i loro comportamenti qui e degli italiani che lo migliorano all'estero dimostra che il singolo appunto amplifica o attenua le sue colpe e responsabilità a seconda di quale contesto si trova.
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

    «Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.» - Gandhi

  3. #23
    Quote Originariamente inviata da Cisco x™ Visualizza il messaggio
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    chi vuole intervenire e dire la sua, è ben accetto!
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

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  4. #24
    Che poi la domanda sarebbe anche molto semplice da porre: questa particolare inclinazione degli italiani a comportarsi in un certo modo è da attribuiire a cause antropologiche (noi italiani siamo una razza fatta così), oppure - posto che certe pulsioni sono comune denominatore di qualsiasi essere umano - a cause fattuali quali appunto regole incerte, vessazioni continue e scarsa punibilità delle infrazioni al codice etico comportamentale?

    Io che non sono razzista e che osservo e considero qualche variabile in più rispetto alla mera nazionalità scritta sul carta di identità, sono più incline a propendere per la seconda spiegazione. Sia per quanto concerne certi comportamenti degli italiani, sia per quanto concerne certi comportamenti di persone di altra nazionalità (qui e a casa loro).
    «Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto» - Michael Jordan

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  5. #25
    Amministratore L'avatar di Vincent.Zeno
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    ... il solito thread leggero... subito sputtanato!

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