Vincent, mi spiace sinceramente che l'opera di un gruppo di persone che si sbatte per organizzare un piccolo evento culturale e promuovere le capacità di chi si diletta con la scrittura venga accolto con tanto astio immotivato e pregiudiziale.
Il fatto che si usino le somme di iscrizione per premiare i racconti migliori è facile dimostrazione che il concorso non ha alcuno scopo di lucro: se il 60% viene dedicato ai premi e il resto alle spese organizzative, lucrare su questa modalità richiederebbe migliaia e migliaia di racconti partecipanti, cosa che - date le dimensioni dell'associazione e la presenza di una quota di iscrizione - si rende improbabile. Faccio banalmente notare che il solo affitto di una sala con poco più di un centinaio di posti a Torino richiede qualcosa come 1.000 - 1.500 euro + IVA, giusto perché tu possa fare qualche semplice calcolo.
Glisso sulla differenza tra concorso (che ha lo scopo di valorizzare i racconti ritenuti migliori da una giuria valutatrice) e "tombola di quartiere" (dove è la sorte a decidere) e mi scuso di nuovo e sinceramente per aver urtato la tua sensibilità.
Da che mondo è mondo i concorsi si dividono tra quelli a partecipazione gratuita e quelli con quota di partecipazione. Il nostro appartiene alla seconda categoria e anche grazie a ciò può prevedere la consegna di un premio in denaro agli autori giudicati più meritevoli.
Con questo abbandono il confronto personale, non risponderò più ai tuoi attacchi, perché non è questo l'obiettivo dei miei post. La speranza era semplicemente di informare riguardo alla presenza di un concorso dedicato a chi ama scrivere e organizzato da un'associazione fatta da persone volenterose e per bene, senza la benedizione del denaro pubblico.
Di nuovo, chiedo venia per aver scatenato il tuo malumore.
Grazie per lo spazio e buona giornata,
Alessia

Rispondi quotando
