A sì?
La scelta di non defascistizzare la nazione, fù una delle cose più accorte che facero saggiamente i governanti dell'epoca, ripiegando piuttosto sulla scrittura di libri di storia con una visione distorta della guerra.
Quella che imperversò fra il 43 e il 45, fu una vera Guerra Civile, con due fazioni, fascisti e partigiani, supportata da tedeschi e americani.
Tieni presente la guerra in vietnam, dove c'erano america e russia? è la stessa cosa. Solo che mentre lì alla fine hanno vinto i russi, qua hanno vinto gli americani.
Senza l'apporto degli americani i ribelli "partigiani" avrebbero mai vinto la guerra? E le milizie fasciste senza Hitler avrebbero mai mantenuto il potere? Queste sono questioni a cui non possiamo dare di certo una risposta sicura...
La scelta di non defascistizzare il paese fù fatta allo scopo di ottenere la pace sociale, poichè i vinti (di una guerra combattuta da altri) non fossere umiliati dai vincitori, e garantendo così una stabilità al successivo stato italiano.
Purtroppo i libri di storia e gli eventi nazionali hanno ben giocato sui termini "Alleati" e "Liberazione".
Il nostri alleati erano i tedeschi e i giapponesi, non gli americani (no, non si può cambiaare fazione a guerra in corso), e sinceramente ho problemi ad accettare concettualmente la definizione di "Liberazione" da un nostro alleato-invasore per mezzo di un nemico-invasore.
Preferirei che si festeggiasse il 25 Aprile, come fine della Guerra in Italia, riflettendo sul male provocato da essa, per non compiere più lo stesso errore, di ammazzarsi tra fratelli, al di là di chi abbia alla fine vinto.