Sugli assiomi della matematica si fa spesso confusione... dire che non sono dimostrabili è fuorviante, il punto è che non li vuoi dimostrare, visto che la matematica alla fine è lo studio delle conseguenze logiche di un sistema in cui stabilisci certe regole (che, a patto che non siano incoerenti, volendo potrebbero anche essere scelte completamente a caso).
(poi ok c'è il discorso dei teoremi di incompletezza di Gödel per cui non tutto ciò che è vero in un sistema matematico è dimostrabile eccetera, ma è un passo successivo)
Ok ma con la religione ci sono almeno due problemi essenziali:La metafora è ripresa da Popper e rende bene l'idea, poi si può contestare qualsiasi pensiero e credenza perché per l'appunto il dimostrabile è dimostrabile all'interno di un certo modello.
Se tu credi in Dio e nella sua onnipotenza tutto quello che dice la religione cristiana ha un senso, se tu esci da quel modello non lo ha.
- per riprendere Popper, non è falsificabile, ovvero non posso nemmeno immaginare di fare un esperimento che sia in grado di violare un mio postulato a proposito di Dio, visto che Dio fa quel cappero che gli pare; quindi se parlando di Dio qualunque verifica sul dato di realtà è esclusa stiamo soltanto (in linea di principio) facendo ragionamenti deduttivi da assiomi scelti per fede e adattati a sentimento, sistema con cui non so che genere di grandi verità si possano cavare;
- parlando di cristianesimo anche dicendo "parto da degli assiomi e vado di sola deduzione", i paradossi teologici sono lì a mostrarci che il sistema di assiomi di base è incoerente, per cui anche la deduzione è "rotta" (da P e !P si può derivare qualunque cosa); diciamo che è una base un po' fragilina per costruirci su ragionamenti...
a meno di non passare direttamente al "credo quia absurdum"