Attenzione, la scienza non dimostra nel senso tecnico del termine (che è quello che fa la matematica), ovvero non va di deduzione (=costruzione di proposizioni logicamente implicate dalle premesse, in pratica normalmente ricavare proposizioni particolari da universali), ma lavora di induzione, ovvero da una raccolta di proposizioni particolari (negli esperimenti che ho fatto ho ottenuto questi dati) ricava delle leggi universali che sono generalizzazioni delle premesse (sotto determinate approssimazioni i gas si comportano secondo la legge pV=nRT).
Il fatto che in passato in tutti gli esperimenti che ho fatto sia sempre successa una certa cosa e che tutte le mie previsioni si sono verificate a priori non mi dice nulla di quello che succederà in futuro - la stessa nozione di causalità è una nostra costruzione logicamente infondata (ma ben verificata nell'esperienza) e tra l'altro piuttosto vaga dal punto di vista formale. Su questa roba gente come Hume e Cartesio ci hanno perso un bel po' di sonno.
Lo stesso "perché la scienza funzioni" è il problema di fondo dell'epistemologia, su cui avevo letto un librettino del Geymonat e alla fine la conclusione mi sembra che fosse sostanzialmente "funziona perché effettivamente vedi che funziona".
Il problema della religione, come detto prima, è che non ammette esperimenti per negare le sue proposizioni (e quindi avere la prova sperimentale della validità di qualunque conclusione a cui si possa giungere sull'argomento), per cui non è chiaro quale metodo di indagine possa condurre a conclusioni valide (oltre alla dottrina di fede).la religione non ha nulla di tutto cio'. ti chiede di credere "a prescindere".
scienza e religione sono come acqua e olio.
Sissì ma lo so che lo sai, era una lamentazione generale di terminologia - per cui il fatto che siano "indimostrabili" sembra che sia una cosa seccante, ovvero che ci piacerebbe dimostrarli ma non si riesce, quando il punto è che, ponendoli alla base di un sistema di pensiero, all'interno di esso sono veri per definizione (salvo ovviamente il caso in cui siano internamente incoerenti, nel qual caso le stesse nozioni di "vero" e "falso" sono rotte).
Detta con un paragone: il fatto che in uno spazio vettoriale un vettore della base non si possa scrivere in funzione degli altri non è una carenza, è il suo bello.
Ovvio, e tra l'altro si applica anche alla stessa logica con cui pretendiamo di ricavare proposizioni all'interno di un determinato sistema di pensiero (lo stesso principio di non contraddizione non può essere discusso senza farne uso).Edit. Riformulo, il punto chiave è che tutto è basato su delle assunzioni di base, qualsiasi queste siano. Che poi un sistema sia coerente o incoerente, più credibile o meno credibile è un altro discorso.
Hm ok ma il Vangelo è un discorso (e sono d'accordo sulla potenza evocativa e la valenza morale, che però a mio avviso è estremamente umana), ma il cattolicesimo è tutta una costruzione (con gli accidenti storici e politici del caso) che ci si fa su... nel senso, ci passa la stessa differenza che tra "mi piace il C" e "mi piace Windows".![]()