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  1. #11
    Moderatore di PHP L'avatar di Alhazred
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    Quote Originariamente inviata da MySQL Visualizza il messaggio
    nessuno te lo vieta. sono i soliti pattern e antipattern.
    personalmente ritengo che non esista la ingegneria del software.
    bensì l'arte di programmare i computer
    sono punti di vista abbastanza analoghi a Mac Vs. pc
    Come strutturare una classe non ha molto a che vedere con i pattern, una classe si struttura secondo la logica che governa ciò che si vuole modellare, non secondo i pattern, i pattern si usano per organizzare il flusso di dati da una parte all'altra dell'applicazione.
    Se mi si chiedesse di realizzare il codice per il gestionale di un'officina, io la classe Automobile la farei allo stesso modo senza pensare minimamente al pattern da usare, sempre un'automobile è, non cambia secondo il pattern che usi, ha sempre 4 ruote, 1 motore, 1 cambio...

    L'arte di programmare i computer cos'è?
    Non è saper organizzare il codice in modo ordinato e logico? Non penso che la tua idea di programmazione sia mettere pezzi di codice in giro a caso e in modo diverso ogni volta che ti serve la stessa funzionalità, giusto?
    Bene, qualunque sia la tua idea di ordine e logica, comunque stai pensando a come sia meglio scrivere il tuo codice e questa tua idea è un pattern, il tuo personale.
    Parte dell'ingegneria del software è proprio questo, studiare metodi per scrivere codice in modo logico ed ordinato in modo che sia meglio manutenibile ecc.
    Quindi qualsiasi sia il tuo approccio alla programmazione, se pensi a come organizzare il tuo codice senza seguire modelli già pensati da altri, stai applicando la tua idea di ingegneria del software.

    Detto questo, per rispondere all'autore ed al tema della discussione, concordo con chi già ti ha detto che fondamentalmente puoi fare come ti pare, dentro la classe ci puoi mettere tutti i metodi che vuoi, ma che ciò non ha alcun senso, non è programmazione object oriented.
    A quel punto ti conviene fare un file con dentro tutte le funzioni che intendi usare, lo includi dove serve ed usi le tue funzioni, risparmiando anche risorse perché non devi creare nessun oggetto.

  2. #12
    Quote Originariamente inviata da Alhazred Visualizza il messaggio
    Se mi si chiedesse di realizzare il codice per il gestionale di un'officina, io la classe Automobile
    L'autore del 3d invece farebbe direttamente la classe "GestionaleDiUnOfficina"! ...vuoi mettere utilizzare il paradigma OOP piuttosto che la vile e volgare programmazione funzionale!?!?
    "Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza." (Oscar Wilde)

  3. #13
    Utente di HTML.it L'avatar di MySQL
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    Quote Originariamente inviata da .Kurt Visualizza il messaggio
    pattern e antipattern sono nell'ambito dell'ingegneria del sw.
    non sta costruendo un vaso di terracotta: costruire una classe che wrappa un mucchio di funzioni non è arte, non è oop, non è utile, non è nulla tranne che una pessima idea. Quindi "anche se puoi farlo, non dovresti, e non devi.".
    Per quanto mi riguarda fare qualcosa senza sapere perchè la si fa, è una pessima idea.
    Il resto "non si fa perchè mi hanno detto che non si fa" lascia, almeno con me, il tempo che trova

  4. #14
    Utente di HTML.it L'avatar di MySQL
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    Quote Originariamente inviata da Alhazred Visualizza il messaggio
    Se mi si chiedesse di realizzare il codice per il gestionale di un'officina, io la classe Automobile la farei allo stesso modo senza pensare minimamente al pattern da usare, sempre un'automobile è, non cambia secondo il pattern che usi, ha sempre 4 ruote, 1 motore, 1 cambio...
    Mi basta questo per capire il livello (senza offesa) della risposta, cioè livello dilettantesco (nel senso buono, diciamo hobbystico)

    L'arte di programmare i computer cos'è?
    La Bibbia dell'informatico (vero, ma non finto), vedo che non è stato colto il riferimento, ma pazienza.

  5. #15
    Utente di HTML.it L'avatar di MySQL
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    Quote Originariamente inviata da Dr.chm Visualizza il messaggio
    ...Ma mi sono reso conto che il codice oltre a essere poco comprensibile a persone esterne...
    Ecco un'altra certezza.
    TUTTO il codice è pochissimo comprensiible a persone esterne, se è più complesso di una cinquantina di righe al massimo.
    La leggenda metropolitana che mediante qualche supermetodosegreto (ne avrò studiati una 50ina minimo) i programmi divengano meravigliosi e perfettamente manutentibili e chiarissimi etc è semplicemente falso (per non dire una boiata pazzesca parafrasando Fantozzi).
    E lascio stare gli approcci meno "ortodossi", funzionali etc, anche perchè sono pressochè inutili nella vita reale (e via blocco le solite crociate di chi - quasi sempre - ha una idea solo superficiale di questi temi, spesso non per colpa sua ma per chi gli ha insegnato male)
    Per questo volevo revisionare tutta l'applicazione basandomi questa volta sul concetto di OOP...
    Nulla di male in questo.
    Solo che stai partendo proprio malissimo, con PHP che è (forse) la "cosa" meno adatta per un "vero" programma ad oggetti (li hanno aggiunti perchè fa fico, non perchè servano particolarmente nell'ambito in cui PHP viene usato).

    Comincia col chiederti qual'è lo strumento migliore per fare la cosa che vuoi fare, non quello "più fico", più "alla moda".
    In certi ambiti un programma ad oggetti "vero" rende la vita molto facile.
    In tanti altri la rende difficile.
    In altri ancora impossibile.
    Se poi diventi un seguace agile spazzerai via come risibili queste cose.

    Bene, tornando al punto, il programma l'hai fatto? Funziona ragionevolmente bene? Puoi venderlo ? (se ci riesci) => OK il programma è giusto.
    Il refactoring di un programma che funziona ragionevolmante bene, sol perchè ormai è un mucchio di codice difficile da leggere (lo sarà comunque), scritto con un paradigma non fico (non cambia nulla, tanto deve fare le sue cose), è (cit) la scelta peggiore che si può fare in informatica.
    Intendo nell'informatica professionale-industriale, non in quella hobbystica-dilettantesca


    PS e no, i "veri" linguaggi ad oggetti sono MOLTO diversi dai "finti" (cugini), tipo C++, Java, C#, Pascal e PHP (!!!! oddiiioooo... PHP ad oggetttiiii!
    Quindi la risposta alla tua domanda, ovvero se è bene o male fare qualcosa, dipende "per fare COSA" e "con QUALE strumento".
    Altrimenti permani nel livello fanboy Mac-è-meglio-di-PC-tiè oppure M$-è-male o certe-cose-non-si-fanno-perchè-me-lo-ha-detto-papà

  6. #16
    Utente di HTML.it L'avatar di .Kurt
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    TUTTO il codice è pochissimo comprensiible a persone esterne
    http://stackoverflow.com/a/316233/711206
    codice:
    //When I wrote this, only God and I understood what I was doing
    //Now, God only knows
    La leggenda metropolitana che mediante qualche supermetodosegreto (ne avrò studiati una 50ina minimo) i programmi divengano meravigliosi e perfettamente manutentibili e chiarissimi etc è semplicemente falso (per non dire una boiata pazzesca parafrasando Fantozzi).
    E' possibile seguire alcuni principi che ti possono aiutare a migliorare questo aspetto. Che sia SOLID, che sia DRY, che siano design pattern o altro. Se il tuo progetto ha una copertura per unit test elevata, è ben documentata, ben commentato, con uno stile il più standard possibile, descrittivo nei nomi delle variabili/metodi/classi, allora io, te, e chiunque altro può capirlo e modificarlo.
    Se non fosse così, allora in qualsiasi progetto open source collaborerebbero al massimo una decina di persone, non migliaia.

    E' ovvio che se create codice non testabile, illeggibile, accoppiato, etc, sia impossibile per chiunque tranne voi di metterci mano. E dopo poche settimane neanche voi saprete più che farci.

    Solo che stai partendo proprio malissimo, con PHP che è (forse) la "cosa" meno adatta per un "vero" programma ad oggetti (li hanno aggiunti perchè fa fico, non perchè servano particolarmente nell'ambito in cui PHP viene usato).
    Ugh. Va bene, in php non tutto è un oggetto, come invece accade in Ruby. E quindi? Neanche in C++ o Java. Ma diresti che C++ non è OO? O che sarebbe da buttare in favore di altri linguaggi che lo sono?
    PHP supporta la programmazione orientata ad oggetti: http://php.net/manual/en/language.oop5.php
    La puoi usare, e non perché è "figo", ma perché è uno strumento utile. Che sia "completamente oo" importa relativamente poco se ti basta per fare quello che devi fare.

  7. #17
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    L'applicazione è stata creata e fa tranquillamente il suo dovere, quindi da questo punto di vista non c'è nessuna necessità di cambiamento, anche perchè attualmente, la manutenzione dell'applicazione la faccio io, quindi so come muovermi nella mia "jungla" di codice. Le idee che ho esposto in precedenza erano mirate più che altro a rendere il codice più comprensibile a terzi. Grazie a tutti per le vostre risposte, mi hanno aiutato a comprendere molti aspetti(sopratutto sulla OOP).
    Ultima modifica di Dr.chm; 17-08-2015 a 15:51
    Se sei padrone di te stesso sei padrone
    del mondo...

  8. #18
    Utente di HTML.it L'avatar di MySQL
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    Quote Originariamente inviata da Dr.chm Visualizza il messaggio
    L'applicazione è stata creata e fa tranquillamente il suo dovere, quindi da questo punto di vista non c'è nessuna necessità di cambiamento...
    Vedi? Ti sei risposto da solo.
    Ora riporto il "solito" frammentello che dovrebbe far riflettere i non-agili
    SoftwareMarketSolution: Joel, qual è il più grande errore che possa fare un'azienda produttrice di software?
    Joel Spolsky: Decidere di riscrivere da zero il codice di un prodotto basandosi sulla solita teoria che tutto quel codice è un casino, è tendenzialmente bacato ed è ingestibile e che, di conseguenza, va completamente ripensato e riscritto.
    SMS: Uh, e cosa c'è di sbagliato in questo?
    JS: Perché non è quasi mai vero. Un codice non arrugginisce senon viene utilizzato. Ritenere che un nuovo codice sia certamente migliore del vecchio è assurdo. Il vecchio codice è testato. Sono stati individuati chissà quanti bachi, che poi sono stati anche risolti. Cosa c'è che non va con questo codice?
    SMS: E per quale motivo, secondo te, i programmatori sono soliti recarsi negli uffici del management sostenendo che il codice esistente è una schifezza e che, conseguentemente, va riscritto?
    JS: Secondo la mia teoria questo accade perché è molto più difficile leggere il codice piuttosto che scriverlo. Un programmatore arriverà sul punto di piangere per una funzione che secondo lui è un casino. Magari si tratta di una funzione molto semplice, magari per aprire una finestra, ma per qualche motivo c'è bisogno di due pagine di codice, di tutte quelle parentesi e freccette delle quali nessuno capisce niente, per riuscire a farla funzionare.
    OK. Te lo dico io a che serve tutta questa roba.
    Si tratta di bug-fixing.
    Una serve per risolvere un baco che Jill ha individuato quando ha provato a installare il prodotto su un computer che non aveva Internet Explorer. Un'altra a fissare un baco che capita quando il sistema non ha sufficiente memoria. Un'altra ancora fissa qualche baco che capita quando il file si trova ancora sul floppy disk e l'utente lo tira fuori per errore mentre il file è ancora aperto. Tutti quei commenti sono certamente orribili a vedersi, ma fanno sì che il codice possa funzionare sulle vecchie versioni di Windows 95. Se decidi di buttare via quella funzione e di riscriverla da zero, butti via tutta questa esperienza.
    Tutti quei fissaggi dei bachi messi insieme. Anni di lavoro.
    SMS: Bene, ammettiamo che uno dei tuoi programmatori migliori venga da te e dica: "Dobbiamo assolutamente riscrivere tutto il codice da zero, riga per riga': Cosa risponderesti?
    JS: Quello che ho imparato dal grande libro di Charles Ferguson (High St@kes, No Prisoners) è che l'importante è assumere programmatori che sappiano comprendere gli obiettivi di business.
    Persone che sappiano rispondere a una domanda del tipo "Quanto costerebbe all'azienda la riscrittura completa del codice? "Di quanti mesi dovrà essere ritardata la data di pubblicazione del prodotto?", "Venderemo un numero sufficiente di copie per giustificare il tempo perso e le quote di mercato lasciate per strada?'
    Se, dopo queste domande, i tuoi programmatori insistono sul fatto che si debba riscrivere tutto il codice, probabilmente non sono in grado di comprendere gli aspetti finanziari dell'azienda per cui lavorano o gli aspetti competitivi legati alle tempistiche di rilascio
    .
    Allora prova a spiegargli questi fattori. Dopodiché chiedigli una stima onesta dello sforzo necessario per la riscrittura e mostragli il tuo foglio elettronico con il quale è possibile fare insieme un'analisi dettagliata del rapporto costi/benefici che comporta questo lavoro.
    SMS: Grande, ma i programmatori sono famosi per non essere molto sinceri quando si parla di queste cose.
    JS: Si tratta della famosa strategia del programmatore: "tutte le funzioni che voglio svolgere io necessitano di l ora di lavoro, tutte quelle che non voglio necessitano di 99 anni'~ Se sospetti
    che il programmatore stia mentendo, lascia stare. Prepara un piano di lavoro con una sequenza espressa in ore, non in mesi.
    Fai in modo che tutte le attività non durino mai più di due giorni, meno se possibile. Se l'attività richiede più tempo, spezzala in più parti, altrimenti il piano di lavoro non può essere realistico.
    SMS: Ci sono delle circostanze in cui ritieni che sia effettivamente appropriato procedere alla riscrittura totale del codice?
    JS: Probabilmente no. La circostanza più estrema che mi viene in mente è il caso in cui devi contemporaneamente spostarti su una nuova piattaforma e cambiare sostanzialmente l'architettura
    del codice, ma anche in un caso come questo credo sia comunque preferibile sviluppare il nuovo codice preservando il vecchio.
    SMS: Hmm. Proviamo a prendere la tua teoria e a metterla in pratica. Per esempio, cosa è successo a Netscape?
    JS: Tempo fa, nell'aprile del 2000, ho scritto sul mio sito che Netscape, quando ha deciso di riscrivere da zero il suo codice, aveva fatto l'errore strategico più grosso che un'azienda di software
    possa fare. Lou Montulli, uno dei cinque grandi programmatori che hanno realizzato la versione originale di Navigator, mi ha mandato una e-mail per dirmi "Concordo pienamente, questa è una delle ragioni principali per cui mi sono licenziato da Netscape'
    Questa singola decisione è costata a Netscape quattro anni. In tutto questo tempo non ha potuto aggiungere nuove funzionalità, non ha potuto reagire alle innovazioni competitive di lE ed è dovuta rimanere seduta a guardare con le braccia incrociate Microsoft, che si stava mangiando tutta la torta.
    SMS: OK, cosa mi dici di Borland? Un altro caso famoso ...
    JS: Borland, a sua volta, ha preso l'abitudine di buttare via tonnellate di ottimo vecchio codice per scriverne del nuovo. Persino dopo l'acquisto di Ashton-Tate ha comprato Arago e ha provato a inserirlo in dBASE per Wmdows, un progetto segnato, che ha portato via così tanto tempo da consentire a Microsoft Access di imporsi. Con Paradox ha deciso d'intraprendere un enorme lavoro di riscrittura in C++ per preparare la versione di Windows del prodotto. Quel che ne è risultato è stato un codice bacato e lento, mentre quello di Paradox per DOS era solido e veloce.
    Dopodiché hanno rifatto lo stesso errore con Quattro Pro, riscrivendolo da zero e riuscendo a stupire il mondo con la scarsità di nuove funzionalità che avevano inserito.
    (...)
    SMS: Avendo lavorato alla Ashton-Tate devo dire che il codice di d.BASE IV non era certamente una bellezza. Ma ho compreso il tuo punto di vista. Personalmente ho visto casi del genere nella divisione degli editor di testi di Ashton-Tate. Dopo aver acquistato MultiMate ha speso circa due anni per pianificare una riscrittura completa del prodotto e ha buttato via mesi per valutare nuovi "motori" per la nuova versione. Alla fine non è successo proprio nulla. Quando è stata pubblicata una nuova versione del prodotto, questa si basava sempre sul solito "scadente" motore.
    Naturalmente, in quei due anni, WordPerfect e Microsoft si sono mangiati la torta di Ashton-Tate.
    JS: Ashton-Tate aveva un editor di testi?
    SMS: Si ma, attenzione, niente del valore di WordStar!
    JS: Hmm. Questo mi fa ricordare che anche Microsoft ha imparato la lezione del "non si riscrive nulla" nel modo più duro. Ha provato a riscrivere Word per Windows partendo da zero, con un progetto chiamato "Pyramid;' che poi è stato gettato nel dimenticatoio.
    Fortunatamente per Microsoft, si è imbarcata in questa sciocchezza servendosi di team paralleli, cosi non ha mai dovuto fermarsi con la scrittura del vecchio codice. In questo
    modo ha potuto pubblicare qualcosa, rendendo quel progetto un semplice disastro finanziario, non un disastro strategico.
    (...)
    SMS
    : WordPerfect?
    JS: Questo è un caso interessante che ci porta a un altro grossolano errore nello sviluppo del software che spesso commettono le aziende: ovvero, servirsi di strumenti sbagliati per un lavoro.
    Alla WordPerfect tutto, e dico tutto, doveva essere scritto in assembler.
    Era una politica aziendale. Se un programmatore aveva bisogno di una piccola utilità, questa doveva essere scritta e ottimizzata a mano e in assembler. Erano le uniche persone al mondo a scrivere applicazioni per Windows in assembler. È assurdo.
    È come far vestire delle ballerine con palle di ferro e catene e poi legare le braccia intorno alla vita.
    SMS: In che cosa avrebbero dovuto scrivere il loro codice?
    JS: A quei tempi? In C o magari in Pascal. I programmatori dovrebbero sempre utilizzare degli strumenti di basso livello, per realizzare quelle parti dei programmi cui conferiscono loro stessi maggior valore aggiunto. Per esempio, se stai scrivendo il codice di un gioco, dove gli effetti 3D rappresentano il punto di forza, non puoi servirti di un motore 3D comprato in un normale negozio; devi prepararti il tuo. Ma se il punto di forza del tuo gioco è la storia, non stare a perdere tempo per preparare grafiche 3D strabilianti - vai in un negozio e comprati un prodotto adeguato.
    Ma WordPerfect stava scrivendo il codice UI che opera "a tempo di utente" e non necessita quindi di essere particolarmente veloce. Scrivere in assembler è da malati e non aggiunge alcun valore.
    SMS: OK, ma non si tratta di un tipo di codice semplice e sottile?
    Non si dovrebbe scrivere in questo modo per evitare la temutissima etichetta bloatware, che indica quei software che richiedono una sproporzionata quantità di memoria e di spazio su disco per poter operare?
    JS: Non farmi cominciare! Se sei un produttore di software ci sono un sacco di ragioni, anche di business, perché tu possa amare il bloatware. Per prima cosa, se i programmatori non devono stare a pensare quanto sia grande il loro codice, possono consegnarti il lavoro più in fretta. E questo significa che ottieni anche più funzionalità, e le funzionalità rendono la vita degli utenti più bella (se ne servono) e certamente non fanno male a nessuno.
    Come utente, se il tuo fornitore si ferma, prima di aver pubblicato il prodotto, e passa due mesi a
    cercare di ridurre il codice del 50 percento, il beneficio diretto che ne trai è quasi pari a zero, mentre l'aver aspettato due mesi senza poter usufruire di nuove funzionalità, può essere un problema.
    (...)
    JS: Esiste una falsa credenza, estremamente comune, che viene insegnata nelle scuole commerciali e viene chiamata la legge 80/20. È una legge falsa, ma sembra essere seducente per molta gente, soprattutto nel campo del software, perché sembra avere anche un senso. L'80 percento della gente usa il 20 percento delle funzionalità che ha a disposizione.
    Così pensi che mettendo a punto solo il 20 percento delle funzionalità tu possa comunque vendere l'ottanta percento delle copie del prodotto.
    Il problema, ovviamente, è che quelle funzionalità non sono mai le stesse. Tutti si servono di differenti funzioni.
    (...)
    JS: Questo è un problema piuttosto serio. Ho avuto modo di vedere un sacco di aziende che sono quasi fallite a causa dei solito programmatori con l'atteggiamento da primadonna. Se la direzione di una società ha conoscenze tecniche (pensiamo a Bill Gates), il management non si fa troppi scrupoli ad argomentare con loro e imporre il proprio punto di vista o, al massimo,licenziarli e assumerne altri.
    Se, al contrario, la direzione dell'azienda non ha conoscenze tecniche (pensiamo a John Sculley), agisce come un coniglio impaurito, credendo per chissà quale motivo che questa persona sia la sola persona al mondo a sapere come si scrive del codice; questo rappresenta il primo
    passo verso il fallimento dell'azienda.
    Se sei un amministratore delegato con poche conoscenze tecniche e hai dei programmatori che non intendono fare quello che chiedi, l'unica cosa che puoi fare è licenziarli. È la tua unica speranza. Ovviamente significa che devi andare a cercarti altri talenti tecnici, cosa che comporta che le tue possibilità non siano molte. Ma è questo il motivo per cui personalmente non credo alle aziende tecnologiche che, alloro vertice, non hanno un ingegnere.
    SMS: Joel, grazie mille.

  9. #19
    Utente di HTML.it L'avatar di MySQL
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    Quote Originariamente inviata da .Kurt Visualizza il messaggio
    E' possibile seguire alcuni principi che ti possono aiutare a migliorare questo aspetto. Che sia SOLID, che sia DRY, che siano design pattern o altro.
    Quando inizio a leggere questi acronimi così fichi mi eccito.
    Giuro
    no, non è vero
    Se il tuo progetto ha una copertura per unit test elevata, è ben documentata, ben commentato, con uno stile il più standard possibile, descrittivo nei nomi delle variabili/metodi/classi, allora io, te, e chiunque altro può capirlo e modificarlo.
    Questa è la cazzata del giorno, lasciatelo dire.
    E' una leggenda metropolitana "venduta" dagli spacciatori (e inventori) di acronimi.
    Se vedi dall'interno com'è fatto un "vero" prodotto (cioè ad esempio composto da un milione di righe, non il programmello di 3K linee) vedi subito che "chiunque" significa "una dozzina di persone".
    Talvolta anche meno.
    E' un dato di fatto di banale cardinalità: quando un progetto supera la capacità di un singolo, per quanto abile, gli "acronimi" valgono pochino.
    Se non fosse così, allora in qualsiasi progetto open source collaborerebbero al massimo una decina di persone, non migliaia.
    In effetti sono proprio qualche decina di "veri" a lavorarci, più centinaia di rifinitori di aree ben circoscritte. Anche nei progetti più grandi (Linux ad esempio).
    E' ovvio che se create codice non testabile, illeggibile, accoppiato, etc, sia impossibile per chiunque tranne voi di metterci mano. E dopo poche settimane neanche voi saprete più che farci.
    Mah... Sarà... nessuno riesce a mettere mano a un progetto "serio", per il semplice fatto che è troppo grande.
    O immagini di poter comprendere ogni singola riga di funzionamento di Windows 10 con tutti i suoi vari programmi di supporto, con 4 diagrammini?
    Ugh. Va bene, in php non tutto è un oggetto, come invece accade in Ruby. E quindi? Neanche in C++ o Java. Ma diresti che C++ non è OO? O che sarebbe da buttare in favore di altri linguaggi che lo sono?
    Guarda saranno 25 anni che ci sono "crociate" più o meno "violente" per stabilire se C++ è OO, o no.
    O se lo è abbastanza, oppure no.
    Dalle primissime, timide, estensioni di Stroustrup (dovrei avere ancora una sua dedica su una delle prime edizioni del suo mitico - ma scritto malissimo - libro)
    PHP supporta la programmazione orientata ad oggetti: http://php.net/manual/en/language.oop5.php
    La puoi usare, e non perché è "figo", ma perché è uno strumento utile. Che sia "completamente oo" importa relativamente poco se ti basta per fare quello che devi fare.
    Ahhh... stai passando al Lato Oscuro... ovvero che a nessuna frega niente di quanto è fico (a parte i fanboy), basta che funzioni?
    Benvenuto nel club

  10. #20
    Moderatore di PHP L'avatar di Alhazred
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    Quote Originariamente inviata da MySQL Visualizza il messaggio
    Mi basta questo per capire il livello (senza offesa) della risposta, cioè livello dilettantesco (nel senso buono, diciamo hobbystico)
    Ah beh, ubi maior...
    Scusa eh.

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