Mi sta benissimo tutto, quello che contesto è il clima di terrorismo generato dal fenomeno delle "cartelle pazze", che è ben presente anche se non ti ha ancora colpito personalmente.
Io ho partita IVA dal 2008, da allora ho già ricevuto due cartelle equitalia sbagliate, una contestazione inail, una inps ed una addirittura della rai. Tutte che mi chiedevano soldi (tanti).
Tutte per cose già regolarmente pagate, quella inail addirittura mi notificava lo status di evasore totale 2 mesi prima della data in cui avrei dovuto pagare.
Questo non è nemmeno ridicolo, è pazzesco ed è ingiustificabile.
Sono d'accordissimo che in caso di sospetti ci siano delle indagini. Ma che ti mettano sotto fermo amministrativo l'auto per motivi assolutamente inconsistenti no, nemmeno per sogno. Ed è una cosa che esiste da quando esiste equitalia. E questo significa ulteriori costi per difendersi da accuse totalmente campate in aria, di cui nessuno risponde.
Equitalia deve sparire, non certo per smettere di recuperare soldi evasi ma perché inutile mantenere in piedi un ente che recupera le briciole con sistemi da gestapo, quando ha 700 miliardi di euro da incassare e se va bene riesce a recuperarne 14 come l'anno scorso.
Tra l'altro, l'evasione fiscale è stimata per 90-120 miliardi di euro l'anno. Tantissimo, siamo ovviamente d'accordo. D'altro canto l'inefficienza della PA ne costa 200. Forse una speranza ci sarebbe, volendola (e potendola) cogliere tagliando un po' di rami secchi?
http://www.tgcom24.mediaset.it/econo...-201602a.shtml
"E' verosimile ritenere che se recuperassimo una buona parte dei soldi evasi al Fisco la nostra macchina pubblica funzionerebbe meglio e costerebbe meno - afferma il coordinatore della Cgia, Paolo Zabeo -. Analogamente, è altrettanto plausibile ipotizzare che se si riuscisse a tagliare sensibilmente la spesa pubblica, permettendo così la riduzione di pari importo anche del peso fiscale, molto probabilmente l'evasione sarebbe più contenuta, visto che molti esperti sostengono che la fedeltà fiscale di un Paese è direttamente proporzionale al livello di pressione fiscale a cui sono sottoposti i propri contribuenti".
"Secondo una recentissima analisi elaborata da due economisti italiani occupati presso la Direzione Generale Affari Economici e Finanziari dell'Ue, per diminuire in misura strutturale il carico fiscale italiano e allinearlo alla media dei Paesi dell'area dell'euro sarebbe necessario ridurre la spesa pubblica di almeno 24 miliardi di euro. Un obiettivo che, alla luce dei tagli di spesa previsti dalle ultime leggi di Stabilità, non ci sembra raggiungibile in tempi ragionevolmente brevi", conclude Zabeo.


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