se mi credi, io non ho mai mosso un'unghia per 'dimostrare cosa ero in grado di fare', anzi mi si può comodamente bollare come mancante di ambizione in ambito professionale; non di rado quando ci si mostra ambiziosi, sono più i nemici che ci si procura, che non delle vere opportunità. allo stesso tempo mi rendo conto che quanto dico forse vale solo in realtà non caratterizzate da asfissiante competitività.
credo che bisogna calibrare il proprio approccio all'ambiente a cui ci si propone (per scelta o per necessità). se io al colloquio di selezione nell'azienda che poi mi ha assunto mi fossi presentato con un 'sono un grafico, voglio fare il grafico', nell'ipotesi migliore mi avrebbero risposto che un grafico, a loro, proprio non serviva.
un piccolo ot-non-esattamente-ot: credo che pretendere - perchè di questo si tratta - un lavoro attinente al proprio percorso formativo sia sbagliato alla radice. Studio grafica perchè sento che è qualcosa che mi fa crescere, che mi realizza, non perchè poi vorrò lavorare in quel settore. Stessa cosa vale per economia, medicina, ingegneria lingue e filosofia. Alla luce di ciò, io sono MOLTO fortunato - in realtà non SOLO fortunato, perchè comunque la gavetta l'ho fatta sempre con impegno e sincerità. (non mi sto riferendo al tuo caso, chiaramente, ma "all'idea diffusa secondo cui")