Che dire infine? Qualche anno fa, la casa discografica Peppermint si rivolse al Tribunale di Roma per ottenere il rilascio dei nominativi degli utenti, partendo dagli IP. In quel caso la casa discografica era riuscita ad individuare gli IP degli utenti che scaricavano e condividevano le loro canzoni. Il Giudice ha negato l’accesso ai nomi, sostenendo che il diritto alla privacy è un bene superiore al diritto d’autore e che quindi gode di tutela maggiore.
questo è vero ?