Forse mi sono espresso male, io mi riferivo agli sport giovanili, fatti a livello non professionistico. Ad esempio, le palestre dove praticare basket a Milano sono in un stato meno che pietoso, roba che se una squadra deve ospitare una squadra della provincia prova pure vergogna per lo stato di abbandono in cui versano le nostre palestre. E faccio notare che stiamo parlando della città più titolata d'Italia per quanto riguarda il basket. Di fatto Milano da oltre vent'anni non ha nemmeno un palazzetto suo dedicato, e la società Olimpia deve pietire ospitalità fuori città in una struttura non adatta al basket.
Sono queste le conseguenze nefaste causate della onni-centralità del calcio. Il calcio accentra tutte le risorse del paese (e non solo) e distribuisce a sua discrezione dove meglio ritiene. I padroni del calcio comandano di fatto anche il CONI, e di conseguenza tutto lo sport italiano, come pure i media e di conseguenza, anche buona parte della politica.
Non si tratta più di uno sport, quanto piuttosto di una moderna religione che ha i suoi riti e le sue messe, i suoi preti e i suoi cardinali. E tristemente pure i suoi zeloti.