Ricapitolando :
- i giovani italiani non vogliono esser occupati ogni giorno per un'intera giornata se a fine mese non riescono a pagare l'alloggio, le bollette, le tasse ed il cibo.
- gli stranieri son disposti a vivere/lavorare per 10 anni presso il nostro paese per racimolare quel poco di soldi che una volta trasferiti nei loro paesi di origine, possono procurare una vita dignitosa.
- lo Stato non aiuta le imprese in difficoltà ( i settori tipo agricoltura e/o produzione ), ma incentiva la "globalizzazione" con importazioni di materie dall'estero
- i datori di lavoro che non hanno più quella voglia di "rischiare", ma solo di trarre il massimo profitto dalla minima spesa ( oggi assumo sottocosto gli stranieri, domani quando si saran specializzati, li pago quanto un "novellino" italiano )
Ognuno ci mette il suo, ma indubbiamente se il giovane italiano, lavorando fulltime non riesce ad arrivare a fine mese ( o a metter su famiglia ), non credo sia da biasimare se preferisce starsene a casa o cercar fortuna fuori dal ns. paese.