è la mentalità che sta dietro l'assunzione che deve cambiare, non il modo: il dipendente deve essere visto come una risorsa che dopo un iniziale rendita negativa dovuta alla sua formazione, diventerà una risorsa a rendita positiva per l'azienda. In virtù di questo deve cambiare anche il rapporto mondo del lavoro - mondo scolastico/universitario, non è possibile che un laureato a 25 anni che entra nel mondo del lavoro sia formato solo su tanta teoria ma in pratica non sia praticamente in grado di fare nulla di pratico.
Qui sono d'accordo, le aziende che crescono e proggrediscono sono quelle che reinvestono su se stesse.
Non è necessario andare all'estero: si chiama sanità priata, ti fai la polizza e vai a curarti nelle cliniche private (modello americano).
Stiamo pagando ora i debiti fatti fino agli anni 80 sull'onda di un benessere momentaneo che camuffava il marcio che cresceva sotto.
L'assistenzalismo a perdere non porta progresso, sviluppo economico, ricchezza economica. Se investi nel creare posti di lavoro, questi ti porteranno sviluppo economico e nuove entrate; se invece investi in assistenzialismo, questo non ti restituirà mai nulla.
Io eviterei di ripetere le puttanate del passato. Piuttosto per rilancare l'economia dovresti studiare e mettere in moto un oculato sistema di investimenti.
Non seminare a spaglio, semina miratamente.
Diciamo che anche i M5S stanno dimostrando di essere solo una scelta "meno peggio"