Il punto in realtà non è neppure troppo complesso: c'è un eccessivo frazionamento di partiti politici, che alle elezioni causa uno "sperpero" di voti che ha come unico risultato il tirar fuori un vincitore che però non ha le forze per reggersi in piedi con saldo equilibrio.
Ci vorrebbe una riforma elettorale fatta con logica e raziocinio, che però sono in contrapposizione con il politico medio italiano:
1- chi vince le elezioni, becca automaticamente la maggioranza assoluta al governo.
2- quota di sbarramento al 10% così leviamo di mezzo i partiti inutili che stornano voti a caso: se hai il 10,1% resti, se hai il 9,9 torni a casa.
3- massimo due legislature, al termine delle quali torni a fare quello che facevi prima (nel caso uno si sia dimostrato davvero bravo, si può fare che il parlamento può prorogarne la candidabilità ad una terza candidatura, ma solo con una approvazione al 75% maggioranza+ opposizione).
4- le coalizioni vanno fatte prima delle elezioni, e ti presenti come coalizione; non puoi coalizzare dopo le elezioni per raggiungere il 10%, se corri come singolo vinci o perdi come singolo, se corri come coalizione vinci o perdi come coalizione.
6- ovviamente, per modifiche di legge/costituzione che possano portare all'instaurasi di dittature (tipo ventennio) l'iter abrogativo o di modifica è più complesso e deve passare obbligatoriamente tramite referendum popolare.
Per quanto riguarda la situazione attuale, il risultato era un po' da aspettarsi: si è messo nello stesso pollaio tutti, o quasi, i galli che prima non perdevano occasione per beccarsi; prima o poi sarebbe scoppiata la bolla.
Alle prossime elezioni chi votare?
La sinistra: impegnata a litigare in famiglia o a trovare un motivo per litigare tra se e se, concentrati su ius soli piuttosto che sulle reali problematiche del paese.
La destra: impegnata più ad apparire bella e senza macchia, che a fare concretamente quel che serve, concentrati a far apparire la sinistra il male assoluto.
Il M5S: un gruppo di scappati di casa, privi di competenze che sono li ma non hanno ancora capito come e perché, concentrati a far.... a far... a fare sondaggi e votazioni web, per cosa non si sa.
Salvini o Meloni: così facciamo un bel corso di populismo e un bel salto indietro di 50 anni.