Per le 2D e` facile. Lo feci ere fa. Il metodo funziona pero` e` una ciofeca e di cattivo esempio , quindi se vuoi te lo posto in privato.

La definizione viene dal 1° teorema di Laplace. Il determinante e` definito _solo_ per matrici quadrate.

In pratica si seleziona una riga/colonna (a piacere), e si sommano i prodotti degli elementi di tale riga/colonna per i rispettivi complementi algebrici. Il complemento algebrico, per chi non lo sapesse, e` il determinante della sottomatrice ottenuta eliminando la riga i-esima e la colonna j-esima moltiplicato per (-1) alla i+j. Naturalmente e` ricorsivo, e si arriva a calcolare il determinante di una matrice 1x1, che e` l`elemento stesso.

Io sul fatto delle matrici 3D indugio ancora, anche perche` una matrice e` cmq una tabella con righe e colonne. Non ho mai sentito parlare di "dimensione" di una matrice. In realta`, parlare di "matrici 2D" e` una cosa scorretta, si dovrebbe parlare di "vettori 2D", ed un vettore 2D e` una matrice. Un vettore 3D, invece, e supposto che esista come concetto quantomeno vicino al calcolo matriciale, che cos`e`?

Matematici, A NOI!

Ciao.